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Le strade con ricarica induttiva diventeranno realtà?

Self driving vehicles take part in a test ride on the A2 motorway in Zijderveld, on March 16, 2016. BMW, Hyundai, Mercedes, Tesla, Toyota and Volvo cars can determine speed and distance from the front. / AFP / ANP / Koen van Weel / Netherlands OUT (Photo credit should read KOEN VAN WEEL/AFP via Getty Images)

L’autonomia energetica e la presenza di una buona rete di infrastrutture di ricarica sono due dei maggiori ostacoli che impediscono l’adozione di massa dei veicoli elettrici. Ma cosa accadrebbe se le auto fossero in grado di ricaricarsi sulle strade che percorrono?

È quello che sta cercando di capire un gruppo di ricercatori della Cornell University, che suggerisce una soluzione che renderà possibile questa evoluzione.

Come funziona la ricarica induttiva

La ricarica induttiva non è certo una novità, nemmeno per le case automobilistiche. Tuttavia, la grande sfida per applicare questa tecnologia sulle strade è generare campi magnetici sufficientemente ampi e potenti da poter essere installati su una strada.

Khurram Afridi, docente associato alla Cornell, che sta conducendo nuove ricerche nel campo, ha tuttavia affermato a Insider che qualcosa potrebbe cambiare nel prossimo futuro. Il ricercatore sostiene infatti che la tecnologia che lui e il suo team stanno sviluppando utilizzerà campi elettrici ad alta frequenza, invece di quelli magnetici.

Si è sempre pensato che non fosse fattibile solo perché non si immaginava di utilizzare un elevato livello di frequenze, come quello a cui invece noi stiamo pensando“, ha detto Afridi. “Ma questa è sempre stata la mia area di ricerca. È la mia passione sfruttare frequenze molto alte e spingere la tecnologia alla sua massima frequenza potenziale”.

Grazie agli sviluppi del suo team, i veicoli con un’altezza da terra fino a 18 cm potrebbero dunque essere caricati dalla tecnologia induttiva. L’energia verrebbe trasferita tramite piastre nella strada che potrebbero essere incastrate a decine di metri l’una dall’altra, permettendo alle auto di caricarsi mentre seguono il percorso.

Naturalmente, sposare un simile progetto richiederebbe alcuni importanti cambiamenti infrastrutturali. Ma anche in questo caso Afridi ritiene di avere alcune idee che potrebbero rendere più facile tale rivoluzione, come ad esempio la predisposizione di corsie autostradali a pagamento. In alternativa, queste piastre potrebbero essere installate solo sui segnali di stop e ai semafori, dove è probabile che si passi un po’ più di tempo e dove l’installazione sarebbe peraltro più semplice.

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