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Rimac Nevera, la hypercar che passa da 0 a 300 km/h in 9,3 secondi

Oggi il mondo delle hypercar sta profondamente mutando. Nonostante ci sia chi mantenga con una…

Oggi il mondo delle hypercar sta profondamente mutando. Nonostante ci sia chi mantenga con una certa fermezza fede ai propulsori endotermici, è palese come l’ago delle bilancia si sia spostato verso l’elettrico. Non solo nomi altisonanti come Lotus, ma anche nuove realtà come Rimac.

La casa croata, per quanto possa essere considerata emergente sta spopolando sul fronte tecnologico, tanto da fornire piattaforme e componenti alle sue dirette concorrenti. Dopo il prototipo denominato C_Two è tempo di presentarvi la nuova Nevera, che di fatto ne rappresenta l’edizione finita che verrà commercializzata.

Rimac Nevera Soluzioni home made

La maggior parte dei componenti chiave di Nevera sono stati sviluppati internamente presso la sede centrale di Rimac in Croazia. Il nome della hypercar elettrica deriva dalla denominazione che viene attribuita alla tempesta dal popolo croato. Non in generale, ma ad una in particolare che sale rapidamente dal mare mediterraneo.

Una serie completa di modifiche alla carrozzeria, ai diffusori e alle prese d’aria della Nevera ha prodotto un miglioramento del 34% dell’efficienza aerodinamica rispetto ai primi prototipi. Gli ingressi e i canali di raffreddamento sono stati meticolosamente sviluppati per aumentare l’efficienza di raffreddamento del sistema frenante e del propulsore, con un miglioramento del 30% alle basse velocità e del 7% alle alte velocità, riferendosi sempre ai precedenti prototipi di C_Two.

Equipaggiata di aerodinamica attiva, che regola una serie di superfici come split anteriore e spoiler posteriore, il passaggio dalla modalità “alto carico aerodinamico” alla modalità “bassa resistenza aerodinamica” riduce la resistenza aerodinamica del 17,5% per creare un coefficiente di resistenza aerodinamica di 0,3. Viceversa aumenta il carico aerodinamico del 326%.

Rimac Nevera massima sicurezza ed efficienza

Con un peso inferiore a 200 kg e utilizzando 2200 strati di fibra di carbonio e 222 inserti in alluminio, la monoscocca racchiude la batteria dell’auto per formare una struttura compatta ma incredibilmente robusta con una rigidità torsionale di 70.000 Nm/gradi.

Struttura sotto la quale si cela la batteria a forma di H, raffreddata a liquido, da 120 kWh di capacità, formata da 6960 celle e progettata da zero da Rimac. L’accumulatore al litio/manganese/nichel costituisce anche parte integrante del nucleo dell’auto, aggiungendo il 37% di rigidità strutturale alla monoscocca in fibra di carbonio. Il posizionamento contribuisce a creare una distribuzione del peso anteriore/posteriore 48/52. L’impianto elettrico a 800 volt sfrutta un caricatore di bordo in corrente alternata da 22 kW, mentre la ricarica in corrente continua arriva fino a 500 kW (peccato non esistano le colonnine adatte). L’autonomia si dovrebbe attestare intorno ai 550 km.

Quattro motori a magneti permanenti azionano individualmente le quattro ruote di Nevera. Sviluppano complessivamente 1914 CV e 2360 Nm di coppia. Le ruote anteriori e posteriori sono collegate ciascuna a una coppia di cambi a velocità singola.

Secondo quanto dichiarato la Rimac Nevera dovrebbe accelerare da 0 a 100 km/h in poco meno di 2 secondi e spuntare una velocità massima di 412 km/h (258 mph). L’accelerazione da fermo a 161 km/h (100 mph) richiede solo 4,3 secondi e raggiunge i 300 km/h da fermo in 9,3 secondi.

L’impianto frenante è ovviamente adeguato alle performance. Oltre a una frenata rigenerativa che migliora l’autonomia massima di 300 kW fornita dai motori elettrici, la notevole potenza frenante deriva dai dischi freno carboceramici Brembo CCMR da 390 mm e dalle pinze a sei pistoncini. Il sistema All-Wheel Torque Vectoring 2 (R-AWTV 2) di Rimac sostituisce il tradizionale programma elettronico di stabilità e i sistemi di controllo della trazione.

Diversi i modi di guida a disposizione di chi siede al volante di Nevera. Quella SPORT migliora la risposta dell’acceleratore, dei freni, delle sospensioni e dello sterzo, mentre la modalità DRIFT fornisce più coppia alle ruote posteriori per accentuare il sovrasterzo e aiutare a mantenere l’auto in una derapata. La modalità COMFORT è quella più equilibrata tra efficienza e piacere di guida, mentre la modalità RANGE consente a Nevera di ottenere il massimo chilometraggio da ogni carica della batteria. Ovviamente sono disponibili pure quella TRACK per l’utilizzo in pista ed infine quella CUSTOM, che permette di personalizzare diversi settaggi della vettura.

Rimac Nevera il sistema di ausilio alla guida

Rimac ha sviluppato il primo Driver Coach AI (Artificial Intelligence) al mondo. Formato da 12 sensori a ultrasuoni, 13 telecamere, 6 radar e al più recente sistema operativo NVIDIA Pegasus, tale dispositivo “sovrappone” in tempo reale il circuito selezionato, offrendo una visuale chiara e precisa di traiettorie e punti di frenata.

A bordo presenzia un trio di schermi TFT ad alta definizione, che presentano tutte le informazioni richieste dall’utente. Configurato sia per la guida in pista che per quella “normale”, il layout dell’abitacolo è diviso in due zone. Il focus della parte superiore è interamente rivolto al piacere di guida e alle prestazioni, mentre la parte inferiore ospita il sistema di infotainment, i comandi della climatizzazione e le info di guida. Dall’abitacolo il conducente può monitorare ogni aspetto delle prestazioni della vettura con la telemetria in tempo reale, scaricabile su un laptop o uno smartphone per una revisione successiva.

Il sistema Rimac M2M fornisce una grande quantità di dati in tempo reale sia a Rimac che al proprietario della vettura. Mentre l’utente è connesso al veicolo tramite la app dedicata, il costruttore croato riceve dati sulle prestazioni in forma anonima.

Rimac Nevera foto