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Ferrari SF21: presentata la nuova Ferrari, ecco cosa cambia

La Ferrari ha presentato la sua nuova vettura per il mondiale F1 2021, una competizione dalla quale tutti i tifosi del Cavallino Rampante si attendono il giusto riscatto dopo alcune stagioni non particolarmente brillanti sotto il profilo dei risultati. Un riscatto che è stato esplicitamente evidenziato anche dal presidente John Elkann, che ha voluto presenziare (virtualmente) alla presentazione del modello con un videomessaggio in inglese.

La presentazione della SF21

Effettivamente, a ben guardare il veicolo, le novità sembrano essere numerose, e non solo sotto il profilo del design.
Certo, il musetto è molto diverso, i colori cambiano, il retrotreno pure. Ma è soprattutto sotto la scocca che i ferraristi sognano grandi cose, soprattutto dopo che il responsabile della power unit di Maranello, Enrico Gualtieri, ha dichiarato che rispetto alla non particolarmente fortunata SF1000 la nuova SF21 possa far guadagnare a Leclerc e Sainz circa un decimo di secondo al giro. Una differenza non certo marginale, in una competizione in cui ogni millesimo ha un peso specifico piuttosto considerevole.

Grande fiducia, ma occhio al cronometro

Al di là della grande fiducia per il futuro, saranno i primi test ufficiali a fornire un responso più attendibile di ciò che sarebbe bene attendersi dalla SF21.
Evidentemente, ogni segnale positivo in questo frangente non potrà che essere ulteriormente amplificato. Il 2020 è stato un anno difficile – in ogni senso – e l’ansia del management della Ferrari di mettere subito in pista la vettura con qualche spia di cambiamento è piuttosto sentita.

Cosa cambia con la SF21: le novità

Anticipato quanto sopra, la vettura monoposto n. 67 della storia della Ferrari ha diverse innovazioni tutte da verificare nelle prestazioni.
Si comincia con un retrotreno rivisto, rispetto al modello precedente, al rinnovamento del motore e del cambio, al miglioramento dell’efficienza della power unit, in nuove sospensioni e altro ancora. Un lavoro complesso e integrato che, come confermano gli ingegneri, è stato accompagnato dalla finalità di sfruttare il downwashing, ovvero far sì che i flussi aerodinamici siano maggiormente spinti verso il basso al fine di incrementare il carico della vettura ma senza penalizzare la velocità di avanzamento

Esteticamente, al di là della presenta di un piccolo tratto verde nella parte superiore prevale il consueto rosso che, però, si fa più scuro nella parte posteriore, fino a diventare amaranto. Il team principal Mattia Binotto ha spiegato che questa scelta è un omaggio alla 125S, la prima Ferrari, ma senza dimenticare il rosso che ha contraddistinto le annate più recenti. Insomma, uno sguardo al passato, ma con la mente ben salda verso il futuro.