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Mercato Auto 2021: previsioni e dati ufficiali

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Il 2020 è stato un anno di grande difficoltà per l’economia e, in essa, per alcuni settori che hanno sofferto più di altri le misure restrittive adottate per cercare di arginare la pandemia da Covid-19.

È evidente che, in tale scenario, a farne le spese sia stato anche il mercato auto, con immatricolazioni in sofferenza e con diverse concessionarie che hanno dovuto fare i conti con la necessità di ridimensionare i propri progetti, o chiudere i battenti.

Ma che cosa accadrà ora nel nuovo anno? Quali sono le previsioni sul mercato auto nel 2021? Bisogna essere ottimisti o il futuro è ancora oscuro?

In questa guida, che aggiorneremo con tutte le ultime stime e con i primi dati puntuali che verranno pubblicati, riassumeremo ciò che sta accadendo e che accadrà sul mercato auto 2021 in Italia e nel mondo, affinché possa rappresentare la migliore “spia” dello stato di salute dell’automotive tricolore  e internazionale.

Previsioni Mercato Auto 2021: ottimismo, ma non mancano i rischi

Complessivamente, quel che emerge dalle principali previsioni sul mercato auto 2021 è un discreto ottimismo sostenuto dall’impressione che il nuovo esercizio dovrebbe costituire l’anno di una graduale ripresa delle attività (per quanto, in verità, un reale ritorno alla normalità non sia previsto prima del 2022 o del 2023).

Dunque, il 2021 potrebbe essere l’anno dell’inversione di tendenza, ovvero quel periodo in cui sperimenteremo un rallentamento della diminuzione delle vendite, una stabilizzazione e, infine, una crescita dei dati statistici tendenziali e congiunturali. 

Insomma, tutto lascia presagire che il 2021 sarà l’anno della ripresa delle immatricolazioni, anche se molti dubbi vertono sul ritmo di sviluppo.

In particolare, molto dipenderà dall’andamento della domanda di veicoli per il trasporto privato, che a sua volta dovrebbe essere influenzata dalla fiducia o meno di una uscita dalla crisi nel breve periodo. Inoltre, un contributo positivo potrebbe essere dato dalla crescita di alcuni segmenti, come quello delle auto ecologiche (elettriche, ibride, ibride plug-in) e dalla presenza di incentivi all’acquisto che, già in alcuni altri mercati europei ed extra-europei, hanno avuto il buon merito di spingere al rialzo le nuove immatricolazioni.

Si tratta evidentemente di determinanti non sorprendenti, ma che riteniamo che nel 2021 possano giocare un buon ruolo di favore nel contribuire a incrementare o meno il volume delle vendite.

Previsioni Mercato Auto 2021 Italia, Europa e Mondo

In questo scenario, numerose sono le previsioni sul futuro del mercato auto a breve termine.  

Considerata la profonda incertezza che caratterizzerà il 2021, non deve stupire il fatto che le previsioni sul mercato auto internazionale e italiano siano così varie ed eterogenee.

Per esempio, Morgan Stanley in un suo dossier ha stimato circa 300.000 nuove immatricolazioni in meno nei mercati auto dell’Europa Occidentale, limitando così in un + 14% la crescita del settore. Secondo gli analisti di IHS la crescita dovrebbe essere ancora inferiore, e pari all’11%, mentre Inovev ritiene che l’incremento delle immatricolazioni nei mercati europei sarà del 9%.

Detto ciò, risulta anche di interesse comprendere in che modo si evolverà il mercato auto non solamente sul profilo quantitativo, quanto anche su quello qualitativo.

Un report condotto da Endava, per esempio, evidenzia come le case automobilistiche saranno sempre più impegnate a migliorare l’efficienza dell’utilizzo degli stabilimenti e ridurre i costi in un contesto di incerta evoluzione dei ricavi. Una situazione che potrebbe mettere in serio pericolo la tenuta della filiera delle forniture. 

La stessa Endava sottolinea poi come il mercato automobilistico globale nel 2021 dovrebbe crescere del 10%, andando a immatricolare circa 77 milioni di unità.

Previsioni Mercato Auto 2021 tra vecchie e nuove tendenze

In questo scenario, gli addetti ai lavori evidenziano come le tendenze 2021 del mercato auto riassumibili nell’acronimo CASE (Connettività, Autonomous driving, Sharing, Elettrificazione) e che per tanto tempo avevano rappresentato una sorta di guida in questo settore, potrebbero andare incontro a un rallentamento.

Tutte le tendenze di cui sopra richiedono infatti degli investimenti particolarmente elevati e, come nel caso delle auto a guida autonoma, non daranno risultati commerciali significativi nel breve o nel brevissimo termine.

Per motivi parzialmente diversi potrebbe perdere impulso anche il settore del car sharing, che invece aveva cercato di prendere quota negli ultimi anni, complice un cambio di visione nell’utilizzo dei veicoli a motore. Tuttavia, è evidente come la pandemia abbia penalizzato la condivisione dei veicoli e, di conseguenza, il business dei veicoli condivisi. Anche nel caso in cui la campagna vaccinale dovesse diventare un successo in 12-18 mesi, difficilmente in questo frangente temporale il car sharing potrà recuperare un ruolo prioritario nelle strategie delle società automotive. 

Archiviato, almeno in parte, l’entusiasmo passato per le auto a guida autonoma e per il car sharing, l’acronimo CASE lascia comunque ancora spazio per l’elettrificazione e per la connettività.

Per quanto concerne il business delle auto elettriche, anche nel 2021 dovrebbe proseguire l’ampliamento della disponibilità di modelli elettrici a batteria, al fine di conquistare un ruolo di rilievo nella dura lotta contro il cambiamento climatico. Certo, questo non significa che il 2021 vedrà un boom di vendite dei veicoli ecologici, soprattutto se non ci saranno degli incentivi adeguati a monte. I costi di produzione e di vendita dei modelli elettrici sono infatti notevolmente più elevati rispetto a quelli dei veicoli con motore a combustione interna, e dunque non c’è, attualmente, un forte desiderio di aumento della produzione di questi veicoli nel breve periodo.

Passando infine alla connettività, si tratta di un elemento che è oramai fortemente presente nell’automotive internazionale. Più del 70% di tutte le auto che sono state prodotte nel 2020 ha una capacità digitale, telematica, potendo rimanere connesso a funzioni di smart city, concessionarie, altre auto o, semplicemente, altri dispositivi di proprietà del conducente.

Vedremo dunque se, e in che modo, tali linee guida  potranno realmente impattare sul futuro a breve termine del comparto automotive.