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Meccanico di MotoGP sospeso per aver falsificato un test Covid

meccanico

Un meccanico di una squadra MotoGP molto importante è stato sospeso dall’IRTA fino a fine stagione. L’individuo aveva falsificato il proprio test Covid per accedere al paddock di un gran premio.

La massima classe motoristica a due ruote si mantiene molto sensibile al tema della prevenzione anti-Coronavirus. Ogni persona che si aggira nella pit lane è obbligata a presentare un test PCR prima di ogni gara, anche se ha completato il relativo ciclo di vaccinazione.

La notizia del meccanico sospeso

Il capo dell’IRTA Mike Trimby si è detto molto deluso di aver scoperto un’infrazione così rilevante delle regole. La sua organizzazione ha subito preso provvedimenti per sanzionare il membro in questione, finora rimasto anonimo. “Siamo delusi di segnalare che un meccanico di un team importante abbia presentato un test PCR con risultato negativo che in realtà era una versione fatta male di un test precedente”, ha sottolineato Trimby.

“Prendiamo sempre molto sul serio la questione Covid. Vogliamo mantenere il paddock un ambiente di lavoro sicuro per la salute di ogni partecipante. La persona coinvolta non potrà prendere parte a eventi o test fino a un nuovo avviso, essendo il suo pass stato bloccato. La sanzione sarà applicata almeno fino al termine della stagione 2021”, ha poi aggiunto Trimby.

I test anti-Covid hanno costi abbastanza elevati, compresi tra gli 80 e i 150 euro. Un elemento del genere ha creato discussione nell’ambiente del Motomondiale, dato che ha causato una spesa imprevista per il budget dei team. Ad esempio, il team SIC58 Moto3 Paolo Simoncelli ha stimato una spesa intorno ai 70 mila euro solo per questo elemento. Non bastano le certificazioni di vaccino, dunque, ma ci vuole anche un test che confermi la piena negatività al virus.