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COP26, c’è chi dice sì e chi dice no alla fine dei veicoli a combustione entro il 2040

Stando a quanto rifertito dall’agenzia di stampa Reuters, al recente COP26 di Glasgow l’impegno verso un futuro a basse emissioni inquinanti è stato tangibile (almeno sulla carta). Tra le altre cose, uno degli obbiettivi prefissati è stato quello di eliminare gradualmente i veicoli a combustibili fossili entro il 2040.

Automobili, camion, navi, autobus e aerei rappresentano circa un quarto di tutte le emissioni globali di carbonio, hanno mostrato i dati dell’Agenzia internazionale per l’energia, di cui la maggior parte proviene dai veicoli stradali.

Ma le due principali case automobilistiche del mondo, Toyota e Volkswagen, così come i principali mercati automobilistici Cina, Stati Uniti e Germania, non hanno aderito, evidenziando le sfide nel passaggio a zero emissioni. Senza contare che non erano presenti il Gruppo Stellantis, così come Honda, Nissan, BMW e Hyundai.

I principali firmatari includevano invece Ford e General Motors, il secondo paese più popoloso al mondo, l’India, e i principali acquirenti aziendali di veicoli tra cui Leaseplan, che noleggia 1,7 milioni di auto in 30 paesi.

GM si è detta “orgogliosa di essere ora al fianco di altre aziende, governi e organizzazioni della società civile per sostenere la dichiarazione di impegnarsi a lavorare per una transizione verso veicoli a emissioni zero al 100% entro il 2035″. E Ford ha confermato la sua partecipazione e ha dichiarato: “Ci vorrà che tutti lavorino insieme per avere successo”.

Anche Volvo, Mercedes-Benz, BYD e Jaguar Land Rover avrebbero firmato l’impegno. Volvo si è già impegnata a diventare completamente elettrica entro il 2030. Il marchio Jaguar diventerà completamente elettrico a partire dal 2025. Ford ha affermato che la sua flotta di autovetture in Europa sarà completamente elettrica entro il 2030. Mercedes ha detto che sarà pronta per diventare completamente elettrica alla fine del decennio, dove le condizioni di mercato lo consentiranno.

Il CEO del gruppo VW Herbert Diess ha affermato che la proposta di eliminazione delle auto con motore a combustione interna entro il 2040 “non è fattibile”.

Un portavoce dell’ambiente tedesco ha affermato che il governo del paese non firmerà perché non ha raggiunto un consenso interno su un “aspetto marginale” dell’impegno relativo al fatto che i combustibili ottenuti da energie rinnovabili, ma bruciati in un motore a combustione, possano far parte della soluzione.

Fonti hanno affermato che mentre gli Stati Uniti non si uniranni a tale impegno, gli stati chiave per l’acquisto di auto come la California e New York hanno invece aderito. Una fonte dell’industria automobilistica ha affermato che alcune case automobilistiche sono diffidenti nei confronti dell’impegno perché le impegna in un costoso cambiamento tecnologico. In estate, la Commissione europea aveva proposto il divieto effettivo dei veicoli a combustibili fossili entro il 2035, accompagnato da un impegno per le infrastrutture di ricarica che le case automobilistiche avevano richiesto.