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Bosch sta lavorando a una nuova fuel cell a idrogeno

L’elettrico in futuro sarà dominante, almeno stando a sentire quanto riportano le case auto. In Europa l’anno di non ritorno sarà il 2030, quando, chi più chi meno, passeranno (tutti) alla sola trazione elettrica. C’è chi però come Bosch sostiene la causa della “neutralità tecnologica”, ovvero l’idea di ottimizzare tutte le tecnologie ad oggi disponibili e non puntare soltanto su una.

Spazio all’idrogeno

Ecco perché il colosso tedesco sta elaborando una nuova pila del tipo fuel cell. I dettagli tecnici non sono stati al momento rilasciati, ma secondo quanto riporta Automotive News, la nuova tecnologia in dote a Bosch renderà l’idrogeno sempre più di maggiore interesse.
Tale pila avrà il vantaggio principale di vantare dei costi di produzione decisamente più bassi rispetto a quelli attuali. Una variabile che la dovrebbe rendere ancora più appetibile per il comparto automotive.

A fare da traino a questa nuova tecnologia dovrebbe essere il settore dei trasporti pesanti, particolarmente favorevole all’impiego dell’idrogeno per autotrazione. Una soluzione che oltre ad essere pulita è in grado di assicurare un’autonomia (almeno fino a questo momento) maggiore rispetto a quella garantita dal solo impiego delle batterie.

Fondamentale la produzione

La nuova cella a combustile a idrogeno verrà prodotta in collaborazione con PowerCell Sweden AB, di cui Bosch detiene una quota dell’11,3%, operazione che risale al 2019. Le nuove pile potrebbero arrivare al settore dei veicoli commerciali già a partire dal prossimo anno.


Questo passaggio è fondamentale, perché dovendo essere efficaci ed efficienti su mezzi destinati al lungo raggio, i costi di sviluppo per le automobili saranno praticamente dimezzati, oltre al fatto che pure i costi di produzione ne andranno a beneficiare.
A questo punto la sfida più grande sarà implementare una rete di distribuzione dedicata, che oltre ad essere capillare, utilizzi idrogeno prodotto da sole fonti rinnovabili. Solo in questo caso il circolo potrebbe essere davvero virtuoso e funzionale all’abbattimento delle emissioni nocive.