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Il dune buggy Meyers Manx sta per tornare in versione elettrica

Il classico dune buggy Meyers Manx sta per tornare, e questa volta sotto forma di auto elettrica. A sostenerlo è un dossier di Autoweek pubblicato la scorsa settimana, che rispolvera l’idea di Bruce Meyers. Morto l’anno scorso all’età di 94 anni e costruttore del primo Manx in un garage di Newport Beach, in California, nel lontano 1964, utilizzando componenti da un Maggiolino Volkswagen e una carrozzeria in fibra di vetro.

Negli anni il Manx è diventato un’icona delle spiagge della California del sud e della cultura hot rod, ottenendo un buon successo nelle gare off-road. Ha anche generato numerose imitazioni.

Prima della sua morte, Meyers ha venduto l’azienda Manx al venture capitalist Phillip Sarofim e al designer automobilistico Freeman Thomas, il cui curriculum include anche la realizzazione del nuovo Maggiolino di VW e l’originale Audi TT.

Per il momento, i dettagli sulla Manx elettrica a nostra disposizione sono pochi, ma il dossier di Autoweek è convinto che il buggy elettrico userà la tecnologia della Coreshell, in cui Sarofim ha investito. Coreshell ha ideato un rivestimento per il catodo e l’anodo delle celle della batteria agli ioni di litio che la società sostiene possa aumentare la capacità utilizzabile e la durata della batteria, oltre a ridurre la possibilità di incendi.

La dimensione effettiva del pacco batterie non è stata evidentemente svelata, ma i progettisti stanno puntando ad un’autonomia di circa 640 km. La potenza sarà di 240 CV. Ancora ignota la data di presentazione o di lancio sul mercato.