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Chi vuole Andretti in Formula 1?

MELBOURNE, AUSTRALIA - APRIL 10: Charles Leclerc of Monaco driving (16) the Ferrari F1-75 leads Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB18 and the rest of the field towards turn one at the start during the F1 Grand Prix of Australia at Melbourne Grand Prix Circuit on April 10, 2022 in Melbourne, Australia. (Photo by Dan Istitene - Formula 1/Formula 1 via Getty Images)

Nelle ultime settimane si è parlato della corte serrata che Michael Andretti sta facendo al mondo della Formula 1 per entrare dal 2024 con un undicesimo team. Una strada che sembra decisamente in salita per il figlio del grande Mario, nonostante il giro delle sette chiese compiuto nel paddock del Gran Premio di Miami nello scorso fine settimana. Un’ambasciata che al momento non sarebbe servita a molto: il jackpot della Formula 1 potrebbe rimanere un miraggio per l’americano.

Grande affare

Il circus della Formula 1 ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni. La lunga strada percorsa da Liberty Media dal 2016, quando ha rilevato “il circo” da Bernie Ecclestone, sta pagando dividendi superiori a quelli che immaginavano anche i più ottimisti. Come dimostra la serie Netflix “Drive to survive”, la nuova Formula 1 non è solo uno sport strettamente per appassionati. Da lì, con l’aumento dello spettacolo, le lotte VerstappenHamilton e quant’altro, entrare in Formula 1 è diventato terribilmente conveniente. E un vecchio lupo di mare come Andretti lo sa.

L’americano che non va di moda

La salita sul carro del vincitore di Michael Andretti non piace quasi a nessuno. Quando è andato a Miami nello scorso fine settimana, il figlio del grande Mario ha dichiarato di avere “la metà dei team” al suo fianco e che l’incontro con la FIA era “andato bene”. Resterebbe poi da capire quanto la cosa piaccia a Liberty Media. Americana, come americano è Andretti. Ma la realtà è ben diversa e Liberty pare essere la meno convinta di tutti. Ed è persino un eufemismo.

Mercedes dice “niet”

Tra i meno convinti c’è la Mercedes che ha parlato per bocca del suo Team Principal, Toto Wolff. “Sono sicuro che se avessimo una squadra americana con un pilota americano, sarebbe molto vantaggioso”, ha detto il dirigente ai media. Aggiungendo però che ognuno dei dieci team ha investito “somme considerevoli”, anche vicine al miliardo di euro negli ultimi dieci anni. Lo stesso Wolff ha poi spiegato che il valore della F1 è che si tratta di un numero limitato di franchigie e ognuna di queste non vuole diluire il valore aggiungendo altre squadre. Strada difficile, caro Andretti…