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Aston Martin-Red Bull, la guerra dei cloni

Sebastian Vettel's Aston Martin during practice 1 of the Formula 1 Pirelli GP of Spain, held at the Circuit de Barcelona Catalunya, in Barcelona, on 20th May 2022. -- (Photo by Urbanandsport/NurPhoto via Getty Images)

Si potrebbe chiamare la guerra dei cloni, alludendo ad un famosissimo film della trilogia di Guerre Stellari. Quanto accaduto al Gran Premio di Spagna è evidentemente un unicum o quasi nella storia della Formula 1. Il team Aston Martin ha rivoluzionato tutta la monoposto e ha presentato una macchina praticamente uguale alla Red Bull. Una situazione notata subito nel paddock, con repliche al veleno tra i due team e un sospetto di fondo: diversi tecnici sono passati, anche nelle ultime settimane, dalla scuderia austriaca a quella inglese.

Il nodo della situazione

La scuderia Aston Martin di queste prime cinque gare di stagione è una delle peggiori: questo è in calce, nei dati e nelle prestazioni. L’AMR22 proprio non va e così a Silverstone hanno pensato di mutare drasticamente l’aerodinamica della monoposto, con pance laterali identiche a quelle della Red Bull di inizio stagione. E grandi cambiamenti sono avvenuti sul fondo, sull’ala posteriore e sul cofano motore. Tutto molto simile alla RB18. Praticamente un clone che rimanda alla Racing Point versione 2020, uguale alla Mercedes 2019: ma quella era una situazione di team clienti, quindi accettata di forza da Wolff e soci.

Travaso di uomini chiave

Se la somiglianza ha destato più di un sospetto questo si deve al fatto che l’Aston Martin ha in pancia diversi uomini chiave che l’anno scorso erano a Milton Keynes. Quindi l’ipotesi di radio paddock era quella di un travaso intellettuale, dati copiati illegalmente. Riferimento neanche troppo criptato all’aerodinamico britannico Dan Fallows, arrivato ad aprile all’Aston Martin dalla Red Bull. Peccato che la macchina, la versione B della AMR22, fosse in galleria del vento da novembre. E questo ha portato la FIA ad aprire e chiudere un’indagine che non ha rilevato alcuna irregolarità.

Red Bull inferocita

Parole biforcute sono arrivate a Sky DE dal dirigente Red Bull Helmut Marko: “Copiare non è vietato. Ma bisogna anche tenere conto del fatto che ci sono state portate via sette persone. Il nostro capo aerodinamico è stato preso dalla Aston Martin per un compenso spropositato”, ha detto l’austriaco. Che poi si è chiesto se sia possibile fare una copia così dettagliata della Red Bull senza alcuna documentazione. La risposta della Federazione per ora propende per il “sì”, ma la vicenda difficilmente finirà qui.