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FIA, caso gioielli (e intimo) prorogato al 30 giugno

C’è un curioso e fortuito trait d’union tra la querelle gioielli (e intimo) nella Formula 1 e l’approdo sul circuito che è sinonimo di sfarzo. Anche a Monaco si è parlato, e si continuerà a farlo, tra Federazione Internazionale e piloti sul caso gioielli che tanto aveva infastidito alcune icone come Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. Undici titoli mondiali in due – sette per l’inglese, quattro per il tedesco – ma alcune prese di posizione “polemico-estetiche” che avevano fatto sorridere il paddock.

Folclore

Proprio al Gp di Miami era deflagrata la questione. Nel Gran Premio in Florida, la FIA aveva introdotto due clausole aggiuntive nella documentazione delle verifiche tecniche che le squadre sono tenute a presentare prima di un evento. In soldoni: la regola c’è e da ora controlleremo. Per protesta, Lewis Hamilton si era presentato ancor più ingioiellato di quanto non fosse normalmente per provocare. Sebastian Vettel, invece, aveva posto l’accento sull’intimo, girando goliardicamente nel paddock con le mutande sopra alla tuta Aston Martin, suscitando l’ilarità di molt… pardon, di tutti. Da lì è stato un susseguirsi di dichiarazioni, regolamenti esibiti, provocazioni verbali e… proroghe.   

Proroga al 30 giugno

L’ultima indiscrezione in tal senso è che l’applicazione del divieto ai gioielli e di avere intimo conforme alle norme sarà posticipata al 30 giugno. Ergo, non ci saranno sanzioni inflitte questo fine settimana se un pilota indossa o porta gioielli durante le sessioni di gara. Va detto che le regole di sicurezza che impediscono l’uso dei gioielli e impongono un certo tipo di intimo (se ve lo chiedete, ragioni ignifughe) sono in vigore da quindici anni.  

Dialogo

Sul tema, il dialogo tra i piloti e il presidente della commissione medica della FIA, il dottor Sean Petherbridge, continuerà questo fine settimana. Al confronto parteciperanno sicuramente le commissioni mediche e di sicurezza della Federazione Internazionale e i piloti individualmente e tramite la Grand Prix Drivers Association, oltre ai direttori di gara. Nel mezzo, il neo-eletto presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, sospeso tra le rivendicazioni dei piloti e il rispetto dei regolamenti.