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Verstappen, Leclerc e quel centinaio di punti che balla…

JEDDAH, SAUDI ARABIA - MARCH 27: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB18 Honda and Charles Leclerc of Monaco driving (16) the Ferrari F1-75 speaks during the F1 Grand Prix of Saudi Arabia at the Jeddah Corniche Circuit on March 27, 2022 in Jeddah, Saudi Arabia. (Photo by Eric Alonso/Getty Images)

Quel centinaio di punti, detta così. Come fosse una bazzecola, come una quisquilia, una robetta di poco conto. Non fosse che nella Formula, financo per vincere un Mondiale, contino anche gli eventuali mezzi punti, come ha dimostrato il Mondiale 2021. E i punti persi nelle ultime sei, sette gare da Charles Leclerc nei confronti di Max Verstappen portano il conteggio alla vetta imbarazzante di cento, tra lunghezze perse dal monegasco per problemi di affidabilità, strategie eufemisticamente discutibili e quant’altro e lunghezze guadagnate di conseguenza dal campione del mondo. Va da sé che così il Mondiale più che un’utopia, per quanto la classifica sia ancora apertissima, diventi un’agonia. Per Charles e i ferraristi, quell’onda che non è riuscita ad esultare granché per la pur bellissima vittoria di Carlos Sainz a Silverstone.

Rollercoaster

La vetta massima di vantaggio raggiunta da Leclerc è il +46 punti dopo il Gran Premio di Australia il 10 aprile, terza gara della stagione. Da quel momento, apriti cielo. Anzi, inferno. L’anomalia è stata nell’errore di Leclerc a Imola che lo ha privato del podio. Un errore, però che non ha avvantaggiato Verstappen, già avviato verso la vittoria, ma semplicemente costato sette punti al monegasco. Da lì, però, una sequenza imbarazzante e, soprattutto incredibilmente consecutiva, di situazioni in cui Leclerc non ha mai sbagliato ma è stato penalizzato da eventi esterni e/o indipendenti dalla sua volontà. Prima in Spagna, dove e stato appiedato dalla power unit dopo che pareva avviato al controllo del Gran Premio. Certo, mancava ancora molto, ma la direzione era piuttosto precisa. Idem con patate a Baku, altro primo posto vanificato da un ko.

Mazzata

E fin qui, i due problemi di affidabilità. A cui vanno affiancate altre situazioni che non dipendono da Leclerc. Come in Canada, la più innocente delle pecche rosse, quando si è deciso di cambiare la centralina e quant’altro e prendere penalizzazione. Ci sta, così pure come la rimonta da diciannovesimo a quinto. Discorso differente a Monaco e nell’ultimo Gran Premio di Gran Bretagna, dove le strategie del muretto hanno “ucciso” la gara del monegasco. E, per ironia del destino, in quasi tutta questa lunga e consecutiva lista di gare, Max Verstappen ha approfittato della situazione. Silverstone a parte, in ogni gara citata l’olandese ha migliorato il piazzamento grazie alle sventure del numero sedici in rosso. E il differenziale è di cento punti. Hai detto poco.

Radio-problemi

Nelle querelle s’inserisce l’opinione dell’ex campione del mondo 1997, Jacques Villeneuve. “Capisco la rabbia di Leclerc dopo la gara, ma deve lavorare sulla sua comunicazione con il team”, ha detto il figlio del grandissimo Gilles. “Parla come se fosse già definitivamente il leader della squadra, ma non lo è. Anche a livello contrattuale. È troppo presto e Sainz ha ancora una possibilità”, l’opinione del canadese a Formule1.nl. Poi un accenno alla comunicazione via radio: “Credo che la Ferrari non sarà molto contenta del tono utilizzato da Leclerc via radio. Dovrebbero smetterla con i team radio. Tutto va in onda e questo non va bene per la Ferrari”, il punto di vista.