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Verstappen, senti il tuo trainer: “Ho dovuto cercare su Google chi fosse!”

IMOLA - (VLNR) Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing), manager Raymond Vermeulen, Jos Verstappen and personal trainer Bradley Scanes on arrival at the Autodromo Enzo e Dino Ferrari in Imola ahead of the Emilia Romagna F1 Grand Prix. REMKO DE WAAL (Photo by ANP via Getty Images)

Un rapporto nato nel 2019 con un solo obiettivo: diventare campione del mondo. Max Verstappen e il suo personal trainer, Bradley Scanes, hanno centrato il loto primo target, quello più importante. L’allenatore dell’olandese è ormai una presenza fissa da un paio di stagione nell’entourage del campione. Non è raro vedersi palesare la triade negli autodromi in cui si corre. Al centro papà Jos, accompagnato ai lati dal manager del campione di Hasselt, Raymond Vermeulen, e, appunto, da Brad Scanes. In rigorosi pantaloncini corti e barba fintamente incolta. Scanes che si occupa dei muscoli del campione della Red Bull, ma non solo. Un percorso di benessere psicofisico che ormai è un must per tutti i piloti del mondiale.

Gli inizi

Britannico, sorriso simpatico, Scanes aveva lavorato coi muscoli delle atlete della squadra di ginnastica artistica della Gran Bretagna. Poi casualmente, spesso le cose nascono così, l’opportunità di lavorare con l’ex numero quarantaquattro più famoso del pianeta. “Ero un fisioterapista in un centro per spettacoli a Londra, in Harley Street”, ha detto Scanes. “Poi è arrivato il lavoro con Max. Conoscevo alcune persone che lavoravano nel circus della F1, il mio nome è stato menzionato, ho avuto qualche colloquio e il resto è storia.”

Luogo magico

I primi approcci tra Scanes e la famiglia Verstappen ci sono stati nei mesi precedenti lo scoppio del Covid, a fine 2019, ad Abu Dhabi. Un luogo che poi ha segnato la storia personale dell’olandese e anche quella recente della Formula 1. “Ci siamo trovati d’accordo abbastanza rapidamente. Ero lì con suo padre e parlavamo di come diventare campioni del mondo”, l’obiettivo di Max. Una fissa, nel senso positivo del termine, una stella polare diventata realtà anche grazie a Scanes. Che era un corpo estraneo rispetto al mondo della Formula 1, ambiente e sport di cui non conosceva praticamente nulla.  

Chi sei?

L’inizio del rapporto tra Scanes e Verstappen è stato particolarissimo, almeno dal punto di vista del suo personal trainer. “Stavo cercando su Google chi fosse Max Verstappen all’aeroporto mentre stavo per incontrarlo!”,  ha detto al podcast PitStop. L’unione amicale tra i due è nata subito, d’altronde non potrebbe essere altrimenti, vista la quantità di tempo passato assieme. “Passi così tanto tempo insieme, quindi dovete andare d’accordo con la persona con cui lavorate”, ha sottolineato il personal trainer britannico. Che poi ha parlato anche del Max dietro le quinte, quello degli hobby e dei passatempi come ogni uomo: “È un bravo ragazzo, davvero con i piedi per terra, gli piace stare a casa. Possiamo andare a cena, possiamo parlare di calcio, possiamo sederci e guardare il calcio e giocare un po’ di FIFA. Mi ci sono voluti tre anni per batterlo!”, la confessione di Scanes. Un talento, questo Verstappen… non solo in pista!