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Alcune auto potrebbero “spiarti” mentre fai sesso

Le auto moderne sono sempre più simili a computer: possono accendersi a distanza tramite lo smartphone, memorizzare le destinazioni più frequenti, capire chi è al volante e raccogliere un’incredibile quantità di dati. Mozilla ha esaminato le privacy garantita da 25 case automobilistiche e tutte hanno evidenziato delle problematiche: nessuna di esse sembra avere molto interesse a proteggere le preziose informazione date dai clienti.

Se Tesla è considerata quella con la privacy policy peggiore, tra le altre case automobilistiche Nissan e Kia si sono distinte per una raccolta di dati unica menzionata nella loro politica sulla privacy. Le due aziende dichiarano di poter raccogliere informazioni sulla tua “attività sessuale” (Nissan) e sulla tua “vita sessuale” (Kia). E Mozilla afferma anche che entrambe le società sembrano poter vendere tali dati a chiunque sia disposto a pagare.

A chi potrebbero venderli? “Tale elenco include (ancora una volta) ‘affiliati’, ‘partner’, ‘fornitori di servizi’, ‘pubblicità e social network’, nonché ‘fornitori di analisi dei dati, miglioramento dei dati e ricerche di mercato’. Kia potrebbe anche soddisfare le ‘richieste governative’ relative ai tuoi dati”, scrive Mozilla nella sua analisi del marchio coreano.

Di Nissan invece Mozilla dice: “Sarebbe davvero uno schifo che Nissan traesse conclusioni su di te che li portassero a credere che sei un alcolizzato non così intelligente, sessualmente promiscuo e depresso, a cui piace guidare molto velocemente dal venerdì alla domenica, e poi vendere inferenze a chissà chi per scopi di marketing mirati”.

Sulla questione dell’orientamento e dell’attività sessuale, la casa giapponese ha risposto: “Nissan non raccoglie né divulga consapevolmente informazioni dei consumatori sull’attività sessuale o sull’orientamento sessuale. Alcune leggi statali ci impongono di tenere conto della raccolta involontaria di dati o di informazioni che potrebbero essere dedotte da altri dati, come la geolocalizzazione”.