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Anche le auto d’epoca possono avere i chilometri taroccati

Ferrari 250 GT Cabriolet Serie II Pininfarina del 1961

Qualsiasi appassionato o collezionista di auto d’epoca sa quanto sia emozionante il momento in cui si trova un pezzo ben conservato. Ma una cosa fondamentale all’acquisto è cercare di avere la documentazione che attesti la storia della vettura. CarVertical, affermata società di reporting sulla storia dei veicoli, ha effettuato una ricerca rivelando che le contraffazioni dei contachilometri, così come eventuali danni pregressi, incidono tantissimo sul prezzo diminuendo il valore complessivo.

Secondo la ricerca quindi un veicolo su quattro (25,3%) prodotta prima del 1993 ha il contachilometri contraffatto. Di media le auto antecedenti il 1993 hanno 83.000 chilometri non registrati. Le auto però che sono vicine alla soglia dei 30 anni, quindi vicine al diventare d’epoca e di conseguenza le più ricercate sul mercato, sono quelle più contraffatte.

I marchi che vengono contraffatti maggiormente sono Ferrari pari al 38,9%, Honda pari al 32,6% e BMW pari al 31,6%. Seguono appena sotto il podio la Mercedes con il 25,9% e la Porsche con il 20,1 %. La quantità di soldi quindi che sono stati spesi inutilmente negli anni sono tantissimi, in quanto se avessero dichiarato i reali chilometri sarebbero state molto più economiche.

CarVertical ha svolto la ricerca su una Mercedes 560 del 1987. Il contachilometri segnava 75.000 chilometri, un valore del tutto accettabile per un’auto dell’epoca. Ma grazie ad un controllo storico dell’auto il vero chilometraggio era di ben 295.269 chilometri. Altra auto analizzata è una BMW Serie 3 coupé del 1990, dove il contachilometri segnava 123.243 chilometri quando in realtà solo tra il 2018 e il 2020 ne aveva percorsi 200.000.

Cosa bisogna controllare quando si acquista un’auto d’epoca?

Bisogna innanzitutto ispezionare l’automobile e poi utilizzare il numero del telaio per conoscere il passato dell’auto. Bisogna poi controllare che i codici corrispondano tra loro, come ad esempio quello del parabrezza, il numero del telaio e il coperchio del motore. Alcune hanno anche il numero del telaio stesso impresso proprio sul motore così come in altri documenti. Tutti ovviamente dovranno coincidere per dimostrare che il veicolo sia autentico.

Per venire a conoscenza di qualche omissione da punto di vista di incidenti, invece, bisogna controllare minuziosamente la carrozzeria. Non deve infatti presentare tracce di corrosione e per i più tecnici, bisognerebbe misurare lo spessore della vernice per individuare eventuali riparazioni. Per gli interni invece è un po’ più complesso, perché a volte anche per gli artigiani più esperti è complesso stabilire se siano stati rifoderati o meno – se il lavoro è stato svolto ad opera d’arte ovviamente. Per ultimo ma non meno importante bisogna richiedere la scheda di manutenzione dell’auto. Le auto che hanno questo documento generalmente sono più preziose delle altre.

Le truffe sono sempre dietro l’angolo, ancor più se siamo alle prese con un’auto d’epoca. Seguendo però queste indicazioni dovremmo essere tutti più certi di ciò che siamo acquistando.