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Cinque auto che hanno cambiato la storia (non solo dell’auto)

Ballinascarty, County Cork, West Cork, Ireland. Eire. Monument to Henry Ford and his Ford Model T. The monuments sculptor was Kevin Holland, the builder Tom Harte and the architect Quentin Keohane. Henry FordÍs family lived in the village before emigrating to the United States. (Photo by: Ken Welsh/Education Images/Universal Images Group via Getty Images)

La maggior parte delle auto vengono messe sul mercato, vendute (a volte anche in grandi numeri), magari entrano nell’immaginario collettivo, ma poi vengono sostituite senza troppi riguardi. Ci sono però dei modelli che hanno fatto la storia. Non stiamo parlando solo di quella dell’automobilismo, ma in certi casi anche della Storia con la S maiuscola. Sono auto che, nel loro piccolo, hanno cambiato il mondo.

Ford Model T (1908)

La Model T non si trova in questa lista perché fosse un’auto particolarmente rivoluzionaria, anzi non lo era affatto. Ma il modo in cui era prodotta rivoluzionò completamente le regole. Tuttavia, sebbene tutti credono che la Ford Model T sia stata la prima auto di produzione di massa, la verità è che la Oldsmobile Curved Dash, tra il 1901 e il 1907 venne realizzata in 19.000 esemplari. Il modello Ford però ha rappresentato la prima auto realizzata in grandi numeri che fosse sufficientemente economica per molte persone. Per un periodo, più della metà delle auto circolanti sulle strade americane erano delle Model T.

Mini (1959)

La Mini non era molto avanzata a livello tecnico: tutto quello che si trovava a bordo era già stato visto prima da altre parti. Quello che la Mini offriva era una miscela di diverse tecnologie in un pacchetto economico e all’avanguardia con il motore trasversale e la trazione anteriore. L’arrivo della Mini uccise il mercato delle altre auto di piccole dimensioni perché la vettura britannica faceva tutto in modo migliore e spesso a un prezzo inferiore.

Volvo 140 (1966)

Potremmo inserire Volvo in generale come azienda che ha cambiato il mondo, perché la Casa svedese ha introdotto per prima tantissimi dispositivi di sicurezza, come la cintura di sicurezza anteriore a tre punti nel 1959. Nel 1966, con la Serie 140, arrivarono le prime zone di deformazione. Tale elemento di sicurezza impiegò del tempo prima di diventare fondamentale per la sicurezza delle auto, ma negli anni ha salvato milioni di vite.

Toyota Prius (1997)

Poteva avere uno stile discutibile e una scarsa praticità, ma la prima generazione di Prius ha di fatto reso popolare l’alimentazione ibrida che oggi sta diventando la norma. Messa sul mercato nel 1997, la Prius era due anni avanti rispetto a ogni rivale, visto che solo nel 2000 la Honda lanciò la Insight con il suo design futuristico. L’ibrido sarà il ponte verso la mobilità elettrica, visto che in alcuni paesi, come nel Regno Unito dal 2030, l’unico tipo di auto dotate di motori a combustione che sarà possibile comprare dovranno essere ibride.

Nissan Leaf (2010)

Da quando la Nissan Leaf è entrata in scena il mercato dei veicoli elettrici è radicalmente cambiato. Tutt’oggi troppe auto elettriche sono basate su modelli progettati in origine per montare motori tradizionali, ma la Leaf mostrò che era possibile realizzare un modello a emissioni zero destinato alle famiglie partendo da un foglio bianco. La Leaf sfruttava infatti in modo efficiente lo spazio, era piacevole da guidare, conveniente e aveva una discreta autonomia, almeno per gli spostamenti quotidiani.