Home » News e novità auto » Dauer 962 LM: da Le Mans alla strada e ritorno

Dauer 962 LM: da Le Mans alla strada e ritorno

Gli anni ‘80 a Le Mans hanno visto un dominio pressoché incontrastato di Porsche che ha vinto la 24 Ore sette volte di fila, dal 1981 al 1987. Tutto iniziò con la 936, che venne poi profondamente modificata e divenne la 956 nel 1982. Quattro anni dopo, l’evoluzione portò alla 962C, una delle migliori auto da corsa mai costruite.

Ai limiti della perfezione, questo straordinario veicolo era considerato il Santo Graal per la maggior parte dei collezionisti, che sognavano di possederne una da poter guidare su strada. Porsche ha accarezzato l’idea di costruire una versione stradale ma, a seguito delle difficoltà finanziarie della fine degli anni ‘80, questa non fu mai realizzata.

Per fortuna aziende più piccole come Koenig Special, Vern Schuppan Ltd o Dauer Sportwagen decisero di soddisfare la domanda di una 962C omologata per l’uso in strada e cominciarono a sviluppare tale versione all’inizio degli anni ‘90.

La Dauer 962 Le Mans – spesso abbreviata 962 LM – è probabilmente quella che ha ottenuto il maggior successo. Non solo era una supercar mozzaficato che poteva essere guidata su strade pubbliche, ma fu anche la base per un’altra vincitrice di Le Mans marchiata Porsche.

Dalla pista alla strada

La storia inizia nella seconda parte degli anni ‘80. L’ex pilota Jochen Dauer fondò una scuderia a Nuremberg, in Germania, e la iscrisse a diverse competizioni. Il team metteva in pista principalmente 962 acquistate da Porsche con cui riuscì a vincere il Campionato Europeo Interserie nel 1988. Sfortunatamente le due stagioni successive furono disastrose e, con i fondi praticamente finiti, la squadra fu costretta al ritiro dalle corse.

Rimasto con diversi telai della 962 a prender polvere, Dauer creò una nuova azienda con l’intenzione di convertire i prototipi da corsa in super-esclusive (e costosissime) supercar stradali. Nel 1993 era pronta le prima di esse e debuttò al Salone di Francoforte.

A differenza della Schuppan 962CR o della Koenig C62, la Dauer 962 LM non era costruita da zero intorno al motore da corsa di Porsche. Utilizzava un telaio da corsa esistente rivisto e dotato di un sistema di sospensioni idrauliche ai fini dell’omologazione. In altre parole, i clienti non stavano solo comprando un veicolo esclusivo ispirato dalla 962C, ma una vera auto da competizione omologata per la strada.

Gli esperti di Lola Composites rinnovarono completamente la carrozzeria in fibra di carbonio. L’aerodinamica venne migliorata, sebbene il design finale era praticamente identico a quello della leggendaria Porsche.

Prestazioni per due

Comprensibilmente il compito più difficile era realizzare un abitacolo che potesse ospitare due passeggeri. Il compito venne affidato agli esperti di Reinald Mattes, che riuscirono a infilare un sedile aggiuntivo, creare due vani portaoggetti (obbligatori per l’omologazione stradale) sotto le porte a forbice, progettare un nuovo volante e avvolgere il tutto in vera pelle.

La potenza era erogata dall’originale Type 935 di Porsche, un 6 cilindri in linea biturbo da 3 litri capace di circa 720 CV. Abbinato a un cambio sequenziale a 5 marce di derivazione racing, il motore era in grado di spingere i 1.080 kg della supercar da 0 a 100 km/h in soli 2,8 secondi. Anche più impressionante era la velocità massima di 404 km/h, prestazione che ancora oggi posiziona la Dauer 962 LM tra i veicoli stradali più veloci di tutti i tempi.

Ritorno a Le Mans

Nonostante i successi, Dauer faceva fatica a trovare i fondi necessari per continuare la produzione. La vera intenzione dell’ex pilota era di realizzare una versione da corsa e portarla a Le Mans, dove avrebbe potuto correre nella classe GT1 insieme ad altre auto derivate dalla serie. Ma anche questo progetto venne interrotto dalla mancanza di fondi.

Nello stesso periodo, Porsche stava preparando il suo ritrono a Le Mans, ma dovevano risolvere un grande dilemma. Correre con il telaio della 962C nella classe LMP1 era possibile, ma le regole imponevano una potenza massima di 550 CV e un serbatoio di 50 litri, il che avrebbe reso la vettura non competitiva. L’altra opzione era di sviluppare una vettura per la GT1 basata sulla 911, ma non avevano tempo e soldi per finirla.

Per fortuna, il famoso ingegnere Norbert Singer, che era a conoscenza del progetto di Dauer, suggerì una collaborazione che avrebbe permesso a Porsche di gareggiare con le 962 nella classe GT1 grazie all’omologazione stradale della 962 LM. Il che significava che potevano usare un motore da 650 CV e un serbatoio da 120 litri.

Trionfo

Dopo aver trovato l’accordo con Dauer, vennero realizzate due auto da corsa e, anche se qualcuno cercò di escluderli dalla competizione, alla fine entrambi furono autorizzati a scendere in pista. Dopo un’accesa battaglia con i due team ufficiali Toyota, i favoriti della vigilia, la Dauer 962 LM pilotata da Yannick Dalmas, Hurley Haywood e Mauro Baldi tagliò per prima il traguardo. La seconda vettura, portata in pista da Hans-Joachim Stuck, Danny Sullivan e Thierry Boutsen, chiuse invece al terzo posto.

Il trionfo a Le Mans, insieme alla nuova partnership con la Casa di Stoccarda, portò a Dauer le risorse necessarie per continuare a costruire la vettura stradale marchiata Porsche. Secondo diverse fonti, su 13 esemplari 12 vennero prodotti tra il 1993 e il 1997 (tra cui quelli da corsa) e costavano circa il corrispettivo attuale di 1,6 milioni di euro. Il maggior estimatore di questo straordinario veicolo è stato il Sultano del Brunei, che ne ha acquistati ben cinque.

Dauer 962 LM – Le foto