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Diminuiscono i concessionari ma devono modificare il loro business

Come compreremo le auto in futuro? Probabilmente il processo d’acquisto non sarà più quello a cui siamo abituati, vale a dire con una visita alla concessionaria, ma sarà sempre più una mix tra reale e digitale o addirittura totalmente da remoto. Non è un caso che negli ultimi 15 anni il numero dei concessionari sia calato del 56%. è quanto emerge da uno studio di Intesa, società del gruppo Kyndryl che da oltre 35 anni opera nell’ambito della trasformazione digitale: “I dealer passeranno dall’essere rivenditori ad agenzie di vendita”, prevede lo studio.

“Secondo i dati dell’Automotive dealer report 2022, il numero dei dealer del settore automotive è in costante diminuzione dal 2007, registrando un calo in questi ultimi anni del 56%, mentre le immatricolazioni sono diminuite del 10% rispetto al 2021, segnando il record peggiore dal 2010, a esclusione solo del 2013”, spiega Adriano Martucci, Business Consultant di Intesa. “Sempre più numerosi sono i concessionari che stanno intervenendo nei propri processi di digitalizzazione, introducendo modalità ibride tra fisico e digitale che potranno modificare il ruolo dei concessionari così come lo conosciamo adesso”.

I servizi di commercio online stanno sempre più conquistando la fiducia del clienti e limitarsi alle tradizionali strutture di vendita non sarà più un’ipotesi accettabile. Diventerà quindi fondamentale per i dealer implementare e offrire modelli di vendita “omni-channel”. Le case produttrici venderanno direttamente ai clienti finali servendosi del tramite dei propri agenti di vendita. Ciò permetterà da un lato di doversi preoccupare sempre meno dell’assunzione del rischio e della proprietà degli stock, ma dall’altro non avranno potere d’azione sulla leva dei prezzi.

Per controbattere alla concorrenza delle startup, i maggiori costruttori del settore dovranno combinare le capacità creative delle startup con i punti di forza di un’azienda tradizionale. In primo luogo, sempre più dirigenti del settore automobilistico si servono di piattaforme digitali che possono apportare alle loro organizzazioni maggiori livelli di innovazione e personalizzazione, oltre che a facilitare lo scambio di dati e informazioni.

Secondo i dati raccolti da IBM nell’Automotive 2030 Racing toward a digital future, il 50% dei dirigenti automotive prevede che, per avere successo o addirittura per sopravvivere, le loro organizzazioni dovranno reinventarsi digitalmente e che il settore spenderà oltre 33 miliardi di dollari per riqualificare i dipendenti in questo senso entro il 2030.