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Errori di progettazione da matita blu: “Ma come hanno fatto a non pensarci?”

Progettare un’auto è un lavoro decisamente complesso. Nonostante la maggior parte delle volte tutto fili liscio, non cancella il fatto che ci siano molte cose che possono andare storte, incredibilmente storte. Ecco alcuni esempi in cui chi ha progettato un modello non ha pensato a piccoli dettagli, commettendo errori di progettazione fatali per l’auto e il suo successo commerciale.

Chrysler PT Cabrio

La versione scopera tdella PT Cruiser si distingueva per le sue fastidiose vibrazioni del telaio sullo sconnesso. Un altro elemento caratteristico era il posizionamento delle cinture di sicurezza anteriori, che impedivano qualsiasi facile ingresso ai sedili posteriori. Chi doveva viaggiare dietro doveva spingere le cinture verso il basso e scavalcarle oppure tirarle su e passarci sotto. L’unica altra opzione era entrare bypassando le portiere, ma era possibile solo a capote aperta.

Citroen C3 Pluriel

La parola francese Pluriel in italiano significa “plurale”. Citroen ha utilizzato questo termine per sottolineare come la C3 Pluriel potesse essere configurata in vari modi. Uno di questi era la versione scoperta, che si otteneva rimuovendo le barre del tetto che si estendevano dalla parte superiore del parabrezza fino a poco sopra il cofano del bagagliaio. I progettisti però non pensarono a uno spazio dove riporre queste barre, che quindi andavano lasciate a casa. E se per caso nel corso della giornata il meteo fosse peggiorato non ci sarebbe stato modo di rimediare.

Fiat 500 TwinAir

Il motore bicilindrico TwinAir da 875 di Fiat voleva aggiungere più brio e minori consumi alla 500 (ma anche ad altre vetture del gruppo). Ma ciò che aggiunse veramente furono delle forti vibrazioni e un rumore decisamente fastidioso, oltre che consumi esagerati nell’utilizzo reale.

Mercedes Classe A

La prima generazione della Mercedes Classe A era appena stata messa sul mercato nel 1997 quando la rivista svedese Teknikens Värld la mise alla prova in quello che poi diventò famoso come il test dell’alce. In realtà di trattava di uno slalom progettato per simulare l’evitamente di un ostacolo inaspettato, come un’alce appunto. La Classe A si ribaltò e la pubblicità per Mercedes fu tra le peggiori mai subite. L’azienda rispose adeguando le sospensioni e, soprattutto, installando il controllo elettronico della stabilità: non solo per gli esemplari successivi, ma anche per quei 17.000 che erano già stati venduti.

Renault Avantime

Coupé o monovolume che fosse, il problema enormo della Renault Avantime furono le sue grandissime e pesanti portiere. Talmente grandi che se fossero state incernierate normalmente sarebbe stato quasi impossibile aprirle in un parcheggio senza urtare l’auto a fianco. Renault provò ad aggirare il problema con una doppia cerniera, soluzione intelligente se non per il fatto che in questo modo le portiere si aprivano di poco, obbligando gli occupanti a camminare fino a quasi il retro dell’auto, voltarsi una volta raggiunto il bordo della portiera e tornare indietro verso i sedili prima di salire a bordo.