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Green NCAP ci dice quanto sono realmente ecologiche le auto elettriche

Green NCAP, la divisione sulla sostenibilità dell’organismo indipendente di crash test Euro NCAP che spesso utilizziamo nelle nostre recensioni come indicatore di sostenibilità delle auto, ha lanciato un nuovo programma di valutazione del ciclo di vita (LCA) progettato per aiutare i consumatori a scegliere i mezzi più ecologici.

In questa prima fase LCA sono state testate 61 auto, con la Fiat 500 elettrica che è risultata essere l’auto con la più piccola impronta di CO2 nell’intero ciclo di vita. Tuttavia, in contrasto con i risultati dei crash test, Green NCAP non offre ai consumatori un sistema di valutazione a stelle così immediato da confrontare, ma una gamma di best case e worst case per ogni modello, dando un’indicazione delle sue prestazioni ecologiche.

Cos’è il Green NCAP?

Come ricorda Auto Express, ci sono due elementi chiave di valutazione che compongono i risultati di Green NCAP LCA.

Una prima valutazione è quella delle emissioni di gas serra nel corso dell’intero ciclo di vita, un’indicazione di quanta CO2 una nuova auto produrrà dalla sua fabbricazione, mediante una vita d’uso basata su 240.000 km di guida in 16 anni, fino al riciclaggio al termine di questo frangente.

La seconda valutazione è la domanda di energia primaria (PED), che calcola la quantità totale di energia richiesta in un ciclo simile di fabbricazione, uso e riciclaggio – indipendentemente da come l’energia è derivata, sia da energia rinnovabile, combustibili fossili o nucleare. È interessante notare che, in termini di domanda totale di energia, una Skoda Octavia Estate diesel ha il più basso tasso PED di tutte le auto finora valutate.

Secondo Green NCAP, i consumatori dovrebbero attribuire alla PED la stessa importanza che danno alle emissioni di gas serra perché “la PED rappresenta la somma di tutta l’energia primaria estratta dalla natura per fornire il trasporto, tra cui carbone, petrolio, gas naturale, energia idroelettrica, vento, rifiuti, energia solare e nucleare. Poiché le forniture di energia sono scarse e preziose, dovrebbero essere utilizzate saggiamente e l’efficienza di tutti i processi nel ciclo di vita di un veicolo dovrebbe essere massimizzata”, afferma Auto Express.

Gli scenari dei test

Come ci si potrebbe aspettare, i risultati di NCAP mostrano che un grande veicolo elettrico ha bisogno di molta più energia di una piccola vettura, e che un veicolo elettrico in generale può avere una domanda di energia primaria simile o addirittura superiore a quella di un’auto convenzionale comparabile. Per tutti i tipi di propulsione, la più alta domanda di PED è durante la fase di utilizzo, quindi è importante ridurre il consumo di carburante – sia elettricità che benzina/gasolio – il più possibile.

Ancora, sostiene l’organizzazione, i migliori e i peggiori scenari forniti per ogni auto riflettono diversi stili di guida, condizioni ambientali e il mix energetico prevalente nei diversi Paesi. Per esempio, lo stesso veicolo elettrico a batteria (BEV) può fornire bassi punteggi di gas serra in Svezia, dove è probabile che sia caricato esclusivamente da energia rinnovabile, ma durante la sua vita la stessa auto potrebbe generare più gas serra di un equivalente a benzina in Polonia, dove la maggior parte dell’elettricità è generata dal carbone. Allo stesso modo una batteria EV potrebbe perdere metà della sua efficienza se le temperature raggiungono i -7 gradi.

Gli ultimi rating assegnati si trovano sul sito Green NCAP.