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I costruttori europei alla ricerca di terre rare al di fuori della Cina

DRESDEN, GERMANY - JUNE 08: Batteries destined for Volkswagen ID.3 electric cars stand stacked at the "Gläserne Manufaktur" ("Glass Manufactory") production facility on June 08, 2021 in Dresden, Germany. The Dresden plant is currently churning out 35 ID.3 cars per day. The ID.3 and ID.4 cars are also produced at VW's Zwickau plat located in the same region. (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

In questo momento, in tema di approvvigionamento di metalli delle terre rare, la Cina domina il mercato. I costruttori europei provano a mettere un freno a questo dominio e per questo stanno discutendo con una società mineraria australiana con l’obiettivo di dare slancio ai veicoli elettrici non cinesi.

L’azienda di estrazione, Arafura Resources, sta sviluppando un progetto da 728 milioni di dollari nel nord dell’Australia. Le terre rare estratte da questo sito e utilizzate nei magneti permanenti dei motori elettrici potrebbero soddisfare fino al 10% della richiesta mondiale.

“Abbiamo un impegno con i produttori europei per fornire direttamente il materiale a loro”, ha confermato in un’intervista Peter Sherrington, Capo dell’Ufficio Finanziario di Arafura. Sherrington ha anche aggiunto che si aspetta di firmare l’accordo entro la fine dell’anno man mano che proseguono le trattative su volumi e prezzi.

Le nuove regole su sostenibilità e tracciabilità “hanno aperto gli occhi delle Case sulla loro reale necessità” ha detto Sherrington. Le terre rare stanno diventando un motivo di preoccupazione per la transizione verso una mobilità sempre più elettrica. I veicoli a batteria richiederanno grandi quantità di materie prime – come nichel, litio e cobalto – e ciò sta spingendo i costruttori tra cui BMW, Volkswagen e Tesla ad andare direttamente dai minatori.

Si prevede che in futuro la Cina sfutterà a livello nazionale gran parte della sua produzione. Secondo BloombergNEF, il gigante asiatico controlla due terzi delle miniere e l’85% dell’attività di raffinazione delle terre rare. È quindi chiaro come sia necessario moltiplicare gli sforzi per procurarsi le materie prime necessarie al di fuori della Cina.

Alcuni costruttori, inclusi BMW, GM e Toyota, hanno provato a ridurre la quantità di terre rare (un veicolo ne utilizza in media 3 kg), ma ciò ha reso i motori meno efficienti. Tesla inizialmente ha usato motori a induzione che non avevano bisogno di magneti, ma ha cambiato marcia con la Model 3. Diversi i motori elettrici di Renault che non usano metalli di terre rare.

Una nuova legge in Germania sulla responsabilità della catena di approvvigionamento ha suscitato interesse. A partire dal 2023, le aziende saranno ritenute responsabili degli standard sociali di tutta la loro rete di fornitori. In caso di problematiche, andranno incontro a multe.

Qualcosa di simile potrebbe essere esteso a tutta l’Europa, al momento il mercato maggiore di veicoli elettrici e quindi il più grande consumatore questi elementi. L’Unione Europea lo scorso anno ha formato l’Alleanza Europea Materie Prime per aiutare a garantire la fornitura di materie prime critiche nel rispetto del più ambizioso piano al mondo per combattere il cambiamento climatico. Per quanto riguarda le terre rare, l’Alleanza ha individuato 14 progetti in Europa per un investimento di 1,7 miliardi di euro.