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La Recover-E è una Formula E costruita con vecchi smartphone

L’argomento dei rifiuti e della loro gestione ai giorni d’oggi è sulla bocca di tutti, ma forse la questione dei rifiuti elettronici è un po’ più di nicchia, meno conosciuto. Per evidenziare questo problema, Envision Racing assieme all’artista Liam Hopkins hanno realizzato un’auto da corsa Formula E Gen3 costruita interamente con computer, telefoni, vaporizzatori e altri dispositivi scartati.


Hopkins a riguardo ha infatti dichiarato: “Oggigiorno, purtroppo, non cerchiamo di riparare o riciclare i nostri oggetti elettronici, ma li sostituiamo con una facilità estrema arrivando a una crisi globale dei rifiuti elettronici. Con questo progetto, attraverso la creatività e il design, volevamo sottolineare il problema dei rifiuti elettronici e il suo potenziale per far sì che si acceleri la creazione di un’economia circolare”.

A oggi solo una parte dei 50 milioni di tonnellate di tecnologia buttata via ogni anno viene riciclata e secondo il Global E-Waste Monitor questa cifra potrebbe salire a quasi 75 milioni di tonnellate entro il 2030.

Ma Recover-E non è il primo progetto per Envision Racing: nel 2021 infatti si è unito a COP26, Kids Against Plastic e Glasgow City Council per costruire un’auto da corsa di Formula E utilizzando plastica monouso. È il successo raggiunto dal progetto di tre anni fa che ha fatto sì che venisse costituita una partnership con Hopkins per cercare di coinvolgere e sensibilizzare i giovani costruendone una con i rifiuti elettronici.

La Recover-E è stata presentato durante l’ultima tappa del Campionato Mondiale di Formula E che si è tenuto lo scorso 29 luglio a Londra. Questa replica guidabile ha utilizzato il telaio e la meccanica della Formula E Gen3 ma è stata interamente rivestita con vecchi apparecchi elettronici donati da aziende inglesi, dal rivenditore online Music Magpie e da bambini delle scuole.

Sono state utilizzate tecnologie di ogni tipo, dalle schede madri alle coperture esterne dei Macbook per modellare la sezione del corpo principale, agli iPhone e vaporizzatori monouso per formare l’ala anteriore. “La nostra azienda, oltre a testare le nuove tecnologie delle batterie per le auto, ha anche la missione di contrastare i rifiuti elettronici e cercare di garantire che i metalli preziosi che ci sono al loro interno vengano estratti e riutilizzati” ha dichiarato l’Amministratore Delegato e Direttore Tecnico di Envision Racing, Sylvian Filippi. “Se le batterie al litio che si trovano nei vaporizzatori – milioni e milioni – venissero riciclati si ridurrebbero drasticamente sia l’energia necessaria per creare batterie nuove così come la necessità di estrarre continuamente minerali. Con i nostri progetti vorremmo aumentare la consapevolezza delle persone e anche che loro stesse contribuiscano nel cercare di costruire un’economia circolare in cui i prodotti elettrici vengano riutilizzati o riciclati piuttosto che buttati via”.