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Perché la Carrera RS 2.7 è la più importante Porsche 911 di tutti i tempi?

1973 Porsche 911 Carrera RS in white Studio, 2000. (Photo by National Motor Museum/Heritage Images/Getty Images)

Nel 1963, Porsche presentò al Salone di Francoforte la vettura che andava a sostituire la vecchia 356. La Porsche 911 diventò subito un successo e, col passare degli anni, diventò una delle auto sportive più famose al mondo. Ma c’è una versione che è considerata la più influente nella quasi sessantennale storia della 911: si tratta della Porsche 911 Carrera RS 2.7.

A seguito della presentazione del 1963, la Casa tedesca continuò costantemente a migliorare la sua sportiva, ma la prima vera versione ad alte prestazioni arrivò un decennio dopo. La versione stradale venne realizzata per poter omologare la 911 nel Gruppo 4 del Campionato Europeo GT. La Carrera RS 2.7 era ancora più leggera e più potente della 911S, che all’epoca era il veicolo di serie più prestazionale di Porsche.

Cura dimagrante

La Carrera RS 2.7 e 911S condividevano la stessa carrozzeria, ma per riuscire a fare la prima più leggera gli ingegneri tolsero peso in ogni modo possibile. La maggior parte dei pannelli vennero realizzati fa fogli di metallo più sottili. Allo stesso anche tutto il vetro era meno spesso. Inoltre, entrambi i paraurti e e il nuovo cofano del motore, compreso di alettone a coda d’anatra per migliorare l’aerodinamica, erano realizzati in fibra di vetro.

Inoltre gli interni furono spogliati di tutti gli elementi ritenuti non necessari, per esempio il sedile posteriore, il coperchio del vano portaoggetti, l’isolante acustico, le alette parasole e le maniglie delle porte sostituite da tiranti. Anche i sedili anteriori della 911S vennero sostituiti con altri più leggeri quasi senza imbottitura.

Tutte queste modifiche si tradussero in un peso a secco di 900 kg, 177 kg in meno della 911S.

Migliorata ovunque

Il motore 6 cilindri boxer da 2,4 litri raffreddato ad aria della Porsche 911S era una versione derivata dal 2 litri della 911 originale. Molti ritenevano che fosse un punto debole. Gli ingegneri Porsche dimostrarono che si sbagliavano aumentando ancora l’alesaggio, portandolo questa volta a 90 mm. Ci riuscirono rimuovendo le spesse canne dei cilindri in ghisa e sostituendole con uno strato di carburo di nichel (chiamato Nikasil), applicato direttamente ai fori dei cilindri in alluminio.

Ora con una cilindrata di 2,7 litri, il motore aveva una coppia con una curva più piatta e poteva erogare fino a 210 CV, 20 in più del 2,4 litri. Questo potrebbe non sembrare molto per i giorni nostri ma, grazie alla sua costruzione leggera, la Porsche 911 Carrera RS 2.7 era in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi e raggiungere la velocità massima di 241 km/h.

La guida era ancora più impressionante. Grazie a un sistema di sospensioni irrigidite, dei freni maggiorati e a ruote posteriori più larghe, la Carrera RS 2.7 rimaneva più aderente alla strada nelle curve ad alta velocità e, in base alle impressioni dei media dell’epoca, l’handling non aveva rivali.

Successi ed eredità

Questo modello fu il primo a portare il badge Carrera e il primo a introdurre la sigla RS (Rennsport. Entrò in produzione nel 1972 con il Model Year 1973 e costava non molto di più della 911S.

Inizialmente Porsche aveva pianificato una produzione di 500 esemplari per soddisfare le regole di omologazione per il Campionato Europeo GT. Anche i vertici dell’azienda erano piuttosto scettici sulle potenzialità commerciali della vettura. Nell’ottobre del 1972, la Carrera RS 2.7 debuttò al Salone di Parigi e provocò così tanto entusiasmo che le 500 unità erano tutte vendute dopo una settimana dal termine dell’evento.

Ciò incoraggiò Porsche a iniziare una seconda produzione e, entro l’aprile del 1973, la millesima RS lasciava la fabbrica. Prima della fine dell’anno, quel numero aumentò fino a 1.580, di cui 55 esemplari vennero convertiti nelle ancora più prestazionali RSR (Rennsport Rennen). Con 280 CV, queste auto da corsa avrebbero vinto diversi titoli nella stagione 1973, tagliando per prime la linea del traguardo in gare prestigiose come la 24 Ore di Daytona, la 12 Ore di Sebring o la Targa Florio.

A quasi 50 anni dalla sua introduzione, la Carrera RS 2.7 è considerata la 911 più influente di tutti i tempi dalla maggior parte degli appassionati di Porsche. Aprì le porte, per la Casa tedesca, dei modelli ad alte prestazioni, spianando la strada per le successive varianti RS, oltre che per la moderna gamma GT3.

Porsche Carrera RS 2.7 – Le foto