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Perché le nuove auto a combustione inquinano più di quelle di 10 anni fa?

I sostenitori dei motori a combustione sostengono che le normative contro le emissioni sempre più severe abbiano reso i motori moderni sempre meno inquinanti. Questo è innegabilmente vero per i motori, ma quel che interessa è l’automobile nella sua totalità. Uno studio pubblicato dal gruppo ambientalista Possible e riportato da The Guardian rivela anche qualcosa di diverso: mediamente, un’auto a combustione interna del 2023 inquina di più di una del 2013.

Possibile? Sì, e la causa non è dovuta ai nuovi motori benzina e diesel, che effettivamente emettono meno particelle inquinanti nell’atmosfera rispetto a quelli di 10 anni. Il problema è la tipologia di vetture che vengono maggiormente vendute: i SUV. Le maggiori emissioni medie sono causate dal fatto che sempre più clienti acquistano SUV invece che auto tradizionali. Questi veicoli sono più pesanti e consumano più carburante: di conseguenza sono anche meno efficienti ed emettono più CO2 delle auto più leggere.

Lo studio ha analizzato la realtà inglese, rilevando che il quinto più ricco dei consumatori ha acquistato i modelli più inquinanti. I SUV erano infatti più diffusi nelle zone più ricche, per esempio Chelsea e Kensington, aree urbane dove le capacità in fuoristrada non sono così necessarie. Non è un caso che in Gran Bretagna le Range Rover e altri modelli simili vengano scherzosamente chiamati “trattori Chelsea”.

Possible sostiene che questi automobilisti potrebbero permettersi auto elettrificate e va oltre, chiedendo ai legislatori di istituire una tassa sui veicoli basata sulle emissioni. Oltre alle emissioni maggiori, rispetto a un’auto più bassa, i SUV sono correlati anche a maggiori rischi per infortuni dei pedoni, ribaltamento, visibilità ridotta per gli altri conducenti e rilascio di particolato dagli pneumatici e dai freni.