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Tesla apre il Supercharger a tutte le auto elettriche con abbonamento flat

Tesla ha mantenuto fede alla parola data e ha lanciato un nuovo abbonamento per ricaricare il proprio veicolo non Tesla a tariffa ridotta presso le stazioni di ricarica Tesla Supercharger. Sarà la mossa che condurrà la compagnia di Elon Musk in una posizione dominante nel settore della ricarica dei veicoli elettrici? Stando ad alcuni analisti, il rischio è ben presente.

Ad oggi negli Stati Uniti gli abbonamenti di Tesla, Electrify America ed EVGo funzionano in modo simile: gli utenti interessati possono pagare una quota mensile per accedere a un prezzo più basso per kWh (o al minuto, a seconda di dove si vive), con uno sconto che è in genere il 25% in meno rispetto alla tariffa non associativa. Con un costo di 12,99 dollari al mese, l’abbonamento a Supercharging è indubbiamente più costoso delle offerte di Electrify America e di altri, che costano circa 4 dollari al mese. Tuttavia, nonostante il costo più elevato, molti automobilisti non Tesla potrebbero preferire il servizio di Elon Musk, di qualità tendenzialmente superiore. Per il momento l’Europa non è toccata da questa iniziativa.

Il fatto che oggi il Supercharger venga aperto anche ai veicoli non Tesla non rende però perfettamente equiparabili le due classi di automobilisti: i veicoli non Tesla non vengono infatti riconosciuti immediatamente dai Supercharger, il che consentirebbe all’automobilista di collegarsi e andarsene, ma richiede altri due passaggi.

In particolare, quando si arriva alla stazione di ricarica si deve identificare lo stallo in cui si è parcheggiati e si deve scansionare un codice QR presso la stazione di ricarica. Quindi, bisogna premere il pulsante di avvio della ricarica. Sebbene questa esperienza sia più complicata di quella offerta agli automobilisti Tesla, è comunque migliore di quella offerta dalla maggior parte delle altre stazioni di ricarica.

Oltre a questo vantaggio operativo, i Supercharger hanno dimostrato di essere anche l’opzione più affidabile: i sistemi di ricarica di Electrify America si sono infatti guadagnati la cattiva reputazione di essere inaffidabili e incoerenti, incentivando ulteriormente gli automobilisti non Tesla a scegliere i Supercharger.

Ciò detto, è possibile che l’apertura di Tesla verso gli automobilisti che non fanno parte del proprio ecosistema possa indurre i concorrenti della compagnia di Elon Musk a continuare a migliorare l’esperienza di ricarica e ridurre i tempi di inattività almeno fino a giungere a una condizione di parità con Tesla, generando un beneficio collettivo per tutti i proprietari di auto elettriche.