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Uber e Arrival insieme per sviluppare un’auto elettrica

Certo Uber in Italia non ha avuto la medesima espansione che vanta all’estero. Una flotta di “taxi alternativi”, pronta all’uso grazie ad una app. Vetture di proprietà degli stessi dipendenti, che potrebbe subire un drastico cambiamento nei prossimi anni.

Dopotutto la volontà di essere sostenibili è ampiamente condivisa. Per questo è strategica la partnership con Arrival. Una startup di veicoli elettrici con sede nel Regno Unito che sta attualmente lavorando per sviluppare un’auto elettrica che sarà progettata specificamente per questo genere di attività, che per usare un inglesismo è identificata come ride-handling.

Una realtà ormai consolidata nel settore dei trasporti a emissioni zero, già nell’orbita del Gruppo Hyundai, che ha già sviluppato sia autobus elettrici che furgoni dello stesso genere, destinati in questo caso ad UPS.

Cosa stanno facendo

Le due società stanno appunto lavorando al progetto di una vettura elettrica destinata al servizio promosso da Uber. I dettagli latitano, mentre le immagini mostrano i particolari degli interni. Che, come si evince dalle foto, appaiono decisamente spaziosi.

Tutto è studiato non solo per offrire il massimo del comfort a chi guida, ma pure per gli occupanti. Dopotutto è una vettura sulla quale il driver dovrà trascorrere molte ore al volante. La scelta dell’elettrico per quanto possa essere scontata, è in linea con quanto sta accadendo nell’industria dell’auto.

Inoltre, i veicoli elettrici sono l’ideale per l’impiego urbano, e poi hanno dei costi di manutenzione più bassi. Arrival presume di poter ridurre in modo sostanziale pure i costi complessivi di produzione delle nuove auto, utilizzando impianti di piccole dimensioni che dipendono fortemente dall’automazione e producono automobili più vicine alle aree di domanda.