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Amogy progetta la prima nave al mondo alimentata ad ammoniaca

Dopo aver presentato il primo trattore e il primo semirimorchio al mondo alimentato ad ammoniaca, Amogy ha deciso di fare un ulteriore passo in avanti e, entrata in possesso di un rimorchiatore del 1957, prevede di far partire quest’anno quella che è a tutti gli effetti la prima nave al mondo alimentata ad ammoniaca.

Il rimorchiatore dispone già di un sistema di propulsione elettrica: originariamente dotato di generatori diesel e motori elettrici, Amogy li sostituirà per installare un generatore di ammoniaca da 1 MW, tre volte più grande di quello presente sul semirimorchio.

Per il resto, la tecnologia rimane invariata. Amogy sembra avere piani futuri per l’utilizzo dell’ammoniaca come combustibile nel settore marino, ma per questo progetto utilizzerà un reattore di cracking per scindere l’ammoniaca in idrogeno e azoto, facendo poi passare l’idrogeno attraverso una cella a combustibile per creare elettricità e alimentare i motori elettrici.

Ad ogni modo, il primato di Amogy sembra essere posto in serio pericolo, con la società che farebbe infatti meglio ad affrettare i propri piani se vuole realmente conquistare il primato mondiale: gli australiani di Fortescue Future Industries hanno infatti acquistato una nave per il trasporto di fluidi di 75 metri nel 2021 e – all’epoca – dichiararono che l’avrebbero resa operativa con l’ammoniaca entro il 2022. Considerato che questo traguardo non è stato ancora raggiunto, è probabile che il 2023 possa portare qualche novità in questo ambito. Lo stesso si può dire per la società norvegese Eidesvik, che sta lavorando alla Viking Energy, un’altra nave ad ammoniaca che dovrebbe essere varata quest’anno.

Si tratta evidentemente di progetti molto ambiziosi: l’ammoniaca è infatti uno dei prodotti chimici industriali e agricoli più diffusi al mondo, ma non ha ancora dimostrato di essere un combustibile spendibile per il trasporto. Rimangono inoltre dubbi sulla sicurezza e sulla responsabilità ambientale del suo utilizzo per alimentare navi di grandi dimensioni, dato che è altamente caustica e può causare rischi significativi in caso di fuoriuscita su larga scala.