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Campeggiare in Italia: dove, come e quando

Il campeggio libero in Italia è una realtà facilmente percorribile ma, comunque, soggetto ad alcune regole che sarebbe opportuno conoscere con dedizione prima di chiudere le valigie e partire all’avventura.

Nelle prossime righe cercheremo di comprendere che cosa si intenda per campeggio in Italia, quali sono le differenze con il bivacco e come e dove trascorrere qualche giorno all’aria aperta!

Cos’è il campeggio

In apparenza può sembrare strano ma… la prima cosa da fare nel momento in cui si parla di campeggio è chiarire di cosa stiamo parlando!

Di fatti, il campeggio è formalmente una sosta prolungata in un’area attrezzata a tale scopo, ovvero un terreno che è adatto a ospitare tende, camper o roulotte per più notti.

Di contro, il campeggio libero è un’attività similare, ma realizzata in un’area che non è attrezzata per tale finalità.

Infine, prende il nome di bivacco la sosta all’aperto, di breve durata (generalmente, una notte), durante un viaggio più ampio, con lo scopo di riposarsi prima di riprendere la marcia.

Definiti questi tre termini, appare evidente che non vi siano particolari preclusioni per l’accesso al campeggio (salvo, evidentemente, pagare la sosta nelle aree attrezzate). Diverso è invece il discorso legato al bivacco e, soprattutto, al campeggio libero, intendendo per tale la sosta in area non attrezzata per almeno due giorni.

Quali sono le regole del campeggio libero

In Italia non esiste una legga che permetta di disciplinare univocamente il campeggio libero. Ne deriva che sono le singole Regioni a regolare in tal senso la materia, lasciando gli aspiranti campeggiatori liberi con tante situazioni diverse.

Per esempio, in alcune zone il campeggio libero è ammesso se viene richiesto preventivamente al Comune. Tuttavia, alcune Regioni permettono il bivacco all’aperto nei parchi. È inoltre possibile pernottare con tende e mezzi in terreni privati, a patto di ottenere l’autorizzazione del proprietario.

Nelle zone montane il discorso è ancora più complesso. Spesso infatti viene autorizzato il bivacco laddove non vi siano rifugi e se si supera una certa altitudine.

Insomma, un bel ventaglio di diverse fattispecie che rende piuttosto difficile orientarsi. Ma cosa fare, allora?

Il nostro consiglio è semplice: prima della partenza è bene contattare l’ufficio turistico o il comune della località di destinazione. Solamente in questo modo si avrà la certezza di conoscere quali sono le regole aggiornate che regolano i bivacchi e i campeggi liberi, se questa è la tua intenzione.

E se invece il regolamento comunale non prevede nulla? Solo in questo caso, il bivacco si intende autorizzato per le sole ore notturne. Ovvero, dovrai montare la tenda dopo il tramonto, e smontarla prima dell’alba.

Se invece hai intenzione di trascorrere qualche notte in un campeggio attrezzato, non dovrai far altro che contattare direttamente la struttura che gestisce l’area, prenotando il tuo spazio riservato.

Le regole del campeggio libero, Regione per Regione

Di seguito abbiamo riassunto quali sono le regole del campeggio libero in ogni Regione. Ti invitiamo tuttavia ad approfondirle direttamente con le autorità competenti prima della partenza, visto e considerato che sono soggette a numerose variazioni.

Abruzzo

Il campeggio è consentito in aree di sosta per massimo 5 giorni in una situazione di compresenza di un massimo di 25 unità. Se però nell’area non sono rispettati i requisiti minimi igienici (ad esempio, non ci sono WC), possono campeggiare solo veicoli con servizi igienici indipendenti.

Basilicata

Possibile praticare il campeggio libero, ma bisogna prima chiedere al comune un’autorizzazione scritta. La domanda dovrà includere periodo, numero di partecipanti, zona, tipologia di allestimento e cartografia della zona di pernottamento.

Calabria

Non vi sono regole specifiche per il campeggio e il bivacco libero. È comunque consigliabile ottenere l’autorizzazione del comune.

Campania

Non esistono specifiche regole. È dunque sempre opportuno, al fine di evitare ogni problema, domandare l’autorizzazione al comune della destinazione scelta.

Emilia Romagna

In Emilia Romagna il campeggio è ammesso solamente nelle aree designate.

Friuli Venezia Giulia

Il campeggio libero è vietato, salvo che non sia previsto espressamente dai parchi nazionali, in aree dedicate.

Lazio

La facoltà di stabilire se ammettere o meno il campeggio libero è del comune, per non più di 15 giorni. 

Liguria

La legge regionale prevede che i bivacchi siano effettuati esclusivamente in specifiche zone.

Lombardia

La decisione di accettare o meno il campeggio libero è rimessa ai singoli comuni.

Marche

Nelle Marche il campeggio è consentito per non più di 24 ore, previa autorizzazione del comune di riferimento.

Molise

La legge regionale consente il campeggio liberoin aree pubbliche o private se sono assicurati i servizi utili per rispettare le norme igienico-sanitarie e la salvaguardia della salute e dell’ambiente. In ogni caso, il campeggio non può superare i 60 giorni. Necessaria preventiva autorizzazione al comune.

Piemonte

La regione ammette il campeggio per un massimo di 48 ore con tende e mezzi, se lontani da campeggi attrezzati. Anche in questo caso bisogna però ottenere l’autorizzazione preventiva del comune, 24 ore prima della sosta.

Puglia

Il campeggio libero è vietato, salvo i casi di studio e di sosta nelle aree attrezzate. Per tutti gli altri casi, è necessario ottenere l’autorizzazione del comune, per un massimo di 5 giorni.

Sicilia

Il campeggio libero è ammesso nelle aree di sosta per un massimo di 24 ore.

Sardegna

Il campeggio libero è vietato, mentre è autorizzato nelle apposite strutture o nelle aree designate a tale scopo.

Toscana

Non ci sono regole specifiche per i campeggi liberi, autorizzati solo ed esclusivamente in aree apposite.

Trentino Alto Adige

Il campeggio libero è vietato, sia in tenda che in camper. È però ammesso se il bivacco non supera le 24 ore (salvo che non vi sia un divieto esplicito delle competenti autorità).

Umbria

Il campeggio libero è ammesso nei parchi naturali, anche se ogni parco ha le sue regole e, dunque, è sempre consigliabile ottenere un’autorizzazione ufficiale. I comuni possono inoltre autorizzare la sosta nelle aree attrezzate, fino a 48 ore.

Valle d’Aosta

Ammessi i bivacchi sopra i 2.500 metri, con tenda montana per le sole ore notturne.

Veneto

Divieto assoluto di campeggio, tranne nelle aree designate.