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Cosa fare in caso di veicolo storico radiato d’ufficio

Un veicolo storico può essere reiscritto al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) anche se è stato radiato d’ufficio ex l. n.53 del 28/2/1983 o se non ha pagato il bollo per tre anni consecutivi, se si conserva targhe e documenti originari.

Ricordiamo che vengono definiti veicoli d’interesse storico e collezionistico, in riferimento all’art. 60 del Codice della Strada, quelli iscritti nei registri:

  • Asi (Auto-Moto Club Storico Italiano)
  • Storico Lancia
  • Italiano Fiat
  • Italiano Alfa Romeo
  • Storico Fmi (Federazione Motociclistica Italiana).

Una volta che il veicolo è stato reiscritto al PRA, viene ripristinato l’obbligo di pagare il bollo auto con decorrenza dal periodo in corso alla data della richiesta di reiscrizione, stando alle modalità previste dalle singole Regioni di residenza.

Cosa fare se il veicolo storico è stato radiato d’ufficio

Ma che cosa fare se il veicolo storico è stato radiato d’ufficio? In primo luogo, se il proprietario ha conservato le targhe originarie e la carta di circolazione, basterà rivolgersi all’Ufficio ACI competente per territorio, domandando la reiscrizione del veicolo. Superata questa fase, bisognerà richiederà l’annotazione nei registri della Motorizzazione Civile.

Se invece si hanno solo le targhe originarie, ma non la carta di circolazione, si dovrà richiedere alla Motorizzazione Civile la reimmatricolazione del veicolo con la stessa targa. Una volta effettuata la reimmatricolazione e ottenuto il rilascio della carta di circolazione, si potrà reiscrivere il veicolo al PRA.

Infine, se non ci sono le targhe originarie, il veicolo dovrà essere reimmatricolato presso la Motorizzazione Civile con, dunque, l’ottenimento di un nuovo numero di targa. Effettuata la reimmatricolazione e ottenuto il rilascio della relativa carta di circolazione, si potrà dunque reiscrivere il veicolo al PRA.

Quale documentazione serve

Per procedere alla reiscrizione di un veicolo storico radiato d’ufficio serve:

  • attestazione del pagamento del bollo auto nei tre anni che precedono quello di reiscrizione del veicolo, con maggiorazione del 50%
  • carta di circolazione e foglio complementare. Se non disponibili, bisogna presentare la relativa denuncia alla Polizia o ai Carabinieri
  • copia del certificato d’iscrizione a uno dei registri indicati dall’art. 60 del Codice della Strada (Asi, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico Fmi)
  • titolo di proprietà sotto forma di dichiarazione di proprietà in bollo redatta nella forma della scrittura privata con firma autenticata, o dichiarazione unilaterale di vendita, in bollo, con firma autenticata del venditore.

Quanto costa

I costi della procedura previsti per legge ammontano:

  • Emolumenti ACI per 27 euro
  • Imposta di bollo per registrazione al PRA per 32 euro
  • Imposta Provinciale di Trascrizione (IPT) dipendente dal tipo di veicolo e della provincia di residenza.

Nel caso in cui l’automobilista si rivolga a un’agenzia di pratiche auto, o ad altra forma di consulenza, bisognerà evidentemente aggiungere – oltre ai costi previsti per legge – anche la commissione per il servizio di intermediazione.

Ricordiamo inoltre che in seguito alla reiscrizione al PRA del veicolo viene ripristinato l’obbligo di pagare il bollo auto nel periodo in corso alla data della richiesta di reiscrizione.  

Quanto costa immatricolare un veicolo radiato?

I costi di reimmatricolazione sono di circa 100 euro, a cui aggiungere quelli, eventuali, del costo della targa.

Come si fa a sapere se un veicolo è stato radiato?

È sufficiente richiedere una visura al PRA indicando la targa della vettura di cui si ricercano le informazioni.

Cosa fare con un’auto radiata?

L’auto radiata, non registrata al PRA, non può circolare. L’unica ipotesi di sopravvivenza è l’esportazione. In caso contrario, bisognerà procedere a una nuova immatricolazione.