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Marc Marquez e gli altri piloti MotoGP condannano la guerra in Ucraina

Marc Marquez

Marc Marquez e gli altri piloti della MotoGP hanno espresso il loro desiderio di porre fine alla guerra in Ucraina, invocando la pace tra i popoli.

Il MotoGP del Qatar è ormai alle porte e segnerà l’inizio della stagione 2022. In vista del weekend sul circuito di Losail, molti piloti hanno espresso la loro posizione sull’invasione della Russia di Putin nei confronti dell’Ucraina, lanciando messaggi di pace e fratellanza.

Cosa hanno detto Marc Marquez e gli altri piloti

Nella conferenza stampa prima del fine settimana qatariota, Marc Marquez ha ricevuto una domanda sulla terribile situazione in Ucraina: “È molto difficile capire tutto questo. Non capisco come si arrivi a questo punto nel 2022. Siamo tutti contro la guerra. Non ho idea di come fermare tutto questo, ma possiamo dare il nostro sostegno a persone, famiglie e bambini che stanno soffrendo per la guerra, ma non è sufficiente. C’è chi deve fermare tutto questo”.

Anche il pilota della KTM Miguel Oliveira esprime il suo forte dissenso: “Le guerre riguardano solo gli ego smisurati, ma mai le nazioni. Penso sempre al popolo ucraino”. Il portoghese è stato tra i primi a parlare dell’argomento, prima di partire per il Qatar in vista del primo impegno stagionale.

Nella giornata di ieri, lo schieramento della MotoGP si è fatto fotografare dietro allo striscione “United for Peace”, in occasione della classica foto di presentazione. Anche altri piloti hanno invocato la pace, come Francesco Bagnaia, Franco Morbidelli e Andrea Migno. Questi ultimi due correranno con un adesivo per la pace situato sul loro casco.

Anche Jack Miller ha espresso la sua opinione in merito: “È un momento molto difficile, dato che vediamo cosa accade in Ucraina. Possiamo solo restare uniti per la pace, affinché finisca questa guerra”. Il team Honda LCR ha pubblicato una breve nota, nella quale ha espresso la propria tristezza per la situazione internazionale: “Siamo orgogliosi di diffondere la passione per la competizione leale. Per noi lo sport è formazione, educazione, passione, rispetto reciproco, opportunità di unire le persone tramite dialogo e ospitalità. L’unica battaglia che sosteniamo è a livello sportivo”.