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Ferrari e Red Bull tra test e “sciocchezze”

JEDDAH, SAUDI ARABIA - MARCH 27: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB18 Honda and Charles Leclerc of Monaco driving (16) the Ferrari F1-75 during the F1 Grand Prix of Saudi Arabia at the Jeddah Corniche Circuit on March 27, 2022 in Jeddah, Saudi Arabia. (Photo by Eric Alonso/Getty Images)

E’ tutta una questione di trend, budget e qualche altra cosa, utilizzando un eufemismo. La corsa al vertice tra Ferrari e Red Bull è fatta di velocità, staccate e aderenze ma anche di parole, riflessioni e progetti. Ed è piuttosto evidente come quanto si veda negli weekend dove si assegnano i punti sia frutto del lavoro nelle settimane in cui i riflettori sono spenti. E questa settimana, ad una esatta di distanza dal Gran Premio di Barcellona è una di quelle. Di lavoro e qualche parola.

Casa Ferrari

A Maranello ci si è trasferiti a… Monza. Bisticcio verbale per sottolineare l’importanza assoluta del filming day di questa mattina in Brianza, dove la rossa ha testato le punte nei rettilinei e tratto indicazioni su velocità di massima e nuove innovazioni nel primo pacchetto di modifiche che Binotto e soci hanno scelto di inserire. Ne sapremo di più e meglio in questi giorni, ma il timing è evidente. La Ferrari è partita meglio della Red Bull, come si sa, ma poi le modifiche anticipate inserite a Milton Keynes hanno creato quella piccola differenza in pista che si è vista soprattutto nel passo-gara. Work in progress.

Casa Red Bull    

Il limite a quanto si può spendere imposto dal budget cap è un tema chiarissimo sul tavolo di queste settimane. Un tetto blindato a quota 142 milioni di dollari. Una cifra da non sforare che, in base a quanto si pensa a Maranello, la Red Bull avrebbe avvicinato eccome. Non c’ha girato attorno il Team principal della Ferrari, Binotto, dopo il weekend di Miami. La Red Bull ha consumato budget, noi ancora no: ergo, ci sta che in queste gare abbia prima ridotto il gap e poi messo leggermente la freccia.

La replica  

L’ipotesi di alcuni è che si sia avvicinato addirittura il 75% del budget per gli sviluppi, che è una parte di quei 142 milioni famosi. Sempre secondo certi beninformati, quella cifra destinata allo sviluppo si aggirerebbe attorno ai 10-15 milioni totali. A smentire il tutto è arrivato il dirigente Red Bull, Helmut Marko, che ha bollato quel 75% già raggiunto come una “sciocchezza”. L’austriaco ha poi aggiunto a Motorsport-Total.com: “Non credo che siamo in una posizione significativamente diversa dalla Ferrari sotto questo aspetto.”