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Ungheria, Binotto e Horner da posizioni diverse (video)

Ferrari principal Mattia Binotto after the second practice ahead of the Formula 1 Hungarian Grand Prix at Hungaroring in Budapest, Hungary on July 29, 2022. (Photo by Jakub Porzycki/NurPhoto via Getty Images)

La stima e il rispetto sono intatti. Forse parlare di amicizia è esagerato, ma di certo non sono quasi mai in disaccordo totale. Mattia Binotto e Christian Horner vivranno oggi una domenica diversissima rispetto ai copioni soliti. E anche quando uno partiva davanti e l’altro in rincorsa, mai lo scenario era stato questo. Ferrari davanti, non dalla pole come si attendevano tutti, ma con una partenza favorita in seconda e terza posizione. Red Bull dietro come mai a memoria, decima e undicesima. E la lettura di come comincia il Gran Premio d’Ungheria inevitabilmente parte da lì, dalla domenica alternativa e distante dei due Team Principal.

Meno di quanto fatto

L’uomo del Cavallino si è intrattenuto a lungo ai microfoni di Sky Sport (video sopra) e non c’ha girato attorno. Per lui la Ferrari deve cominciare a “raccogliere” quanto seminato, a mettere in fila risultati e concretizzare: anche perché il leitmotiv degli ultimi mesi è stato l’esatto opposto. Grande potenziale, ma tra errori e problematiche tecniche, è il segreto di Pulcinella che la classifica sia molto meno soddisfacente di quanto dovrebbe essere. “Una doppietta sarebbe fondamentale, per lo sforzo che tutta la squadra sta facendo. Poi sappiamo che c’è un Russell in pole, che di solito in gara va anche meglio, ci sono degli avversari dietro agguerriti…”, l’analisi del Team Principal della Ferrari.

Facce serie

La variabile impazzita Russell ha spento il sorriso ai piloti di Maranello, che già pregustavano una prima fila tutta rossa. E Binotto, dalla sua postazione privilegiata sul muretto, se n’è accorto prima di chiunque: “I piloti sono poco sorridenti oggi e anche tra i meccanici e gli ingegneri nessuno sorrideva, e questo in fondo mi fa piacere. Se un secondo e un terzo posto non ci fanno sorridere è una bella cosa”, ha detto il manager originario di Reggio Emilia. “Non firmo un secondo posto, nemmeno per un secondo e terzo”, la considerazione.

Noi

Un’altra linea comune in casa Ferrari è quella di stare concentrati sul lavoro da fare, senza preoccuparsi e riversare energie sul pensare agli altri. Soprattutto alla Red Bull, vero e unico grande avversario di questa stagione di risalita. Tra il serio e il faceto, il numero uno della gestione sportiva di Maranello ha detto che se il problema alla power unit di Verstappen fosse capitato in gara e non in qualifica sarebbe stato anche meglio. Ma lì finiscono le considerazioni sugli altri, i pensieri sul rivale Horner: “Noi dobbiamo concentrarci su noi stessi, senza pensare agli altri, dobbiamo cercare di fare al meglio il nostro dovere”, ha detto Binotto. Che poi ha aggiunto che, dal momento che la Mercedes ha dimostrato di andare meglio in gara che in qualifica, “sarebbe meglio cercare di superare Russell il prima possibile”, nei giri iniziali. Pretattica o reale proposito? Eterno dilemma.

Pensieri simili

Dall’altra lato della barricata 2022 – solo sportiva, non politica, dove i due sono allineati “contro” Wolff e la Mercedes – c’è Christian Horner. Il Team Principal della Red Bull ha assistito alla peggior qualifica che memoria recente ricordi. E c’è poco da girarci attorno per il manager campione del mondo: “La nostra qualifica è stata frustrante, essere al decimo e undicesimo posto in griglia preannuncia per noi una gara difficile”, il pensiero del dirigente britannico. Che, però, la vede come il suo omologo della Ferrari sul calo di potenza della power unit di Verstappen e, indirettamente, ammette il colpo di fortuna: “Fortunatamente meglio che sia accaduto oggi in qualifica, piuttosto che domani in gara.”