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Toyota si riprende: la crisi dei chip è finita?

Toyota ha annunciato di aver venduto oltre 884.000 veicoli a novembre, con un aumento del 3,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Anche le vendite del solo brand Toyota sono aumentate del 2,9%, superando le 796.000 unità. Nel dettaglio, le vendite al di fuori del mercato nazionale sono aumentate del 4,3%, fino a 711.000 unità, con il marchio Toyota che ovviamente ha fatto la parte del leone con oltre 686.000 veicoli. Hino è stato il marchio che ha registrato la crescita maggiore a livello mondiale, con un aumento del 7%.

Per quanto riguarda la produzione, Toyota ha comunicato di aver prodotto 982.000 veicoli in tutto il mondo, con la produzione che è aumentata dell’1,8% rispetto allo stesso mese del 2021. Mentre il marchio Toyota è stato la punta di diamante della produzione con 833.000 unità, Daihatsu ha registrato la crescita maggiore, con un aumento del 6,1% e 132.000 veicoli prodotti. Sebbene la produzione giapponese sia calata del 3,3%, la produzione al di fuori dell’area nazionale è aumentata del 4,2%, raggiungendo i 619.000 veicoli.

Toyota ha colto l’occasione per affermare che si tratta del primo calo di produzione in quattro mesi per gli stabilimenti nazionali, con le attività al di fuori del Giappone che hanno invece registrato il settimo mese consecutivo di aumento su base annua.

Complessivamente, i numeri della produzione da gennaio a novembre 2022 sono in linea con quelli del 2021, con 9,5 milioni di veicoli venduti. La produzione, invece, è aumentata del 6,9%, raggiungendo i 9,7 milioni di unità.

I dati di vendita e di produzione sembrano suggerire che la carenza di chip si stia avvicinando alla fine, ma è la stessa Toyota ad avvisare gli analisti che, in realtà, non è così. Secondo l’azienda, il mercato si sta ancora riprendendo dalle carenze di fornitura di componenti che si sono verificate nel Sud-Est asiatico nel 2021, ed è dunque logico verificare che i dati del 2022 siano migliori di quelli registrati lo scorso anno.

A breve termine, secondo la casa automobilistica giapponese, è ancora impossibile prevedere cosa accadrà. La mancanza di semiconduttori continuerà probabilmente ad essere una delle principali preoccupazioni per le case automobilistiche di tutto il mondo, lasciando così intendere che il problema della carenza di chip è ben lungi dall’essere finita.

Insomma, se la fine del 2022 ha prodotto un importante aumento della produzione, la maggior parte degli analisti del settore prevede un nuovo rallentamento nel breve termine, che riguarderà sicuramente il 2023 e, forse, anche gli esercizi successivi.