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5 bellissime auto di marchi scomparsi

SYDNEY, AUSTRALIA - FEBRUARY 02: Jason Fisher, head mechanic at Gosford Classic Car Museum drives a 1966 Amphicar 770 off a ramp and into the harbour on February 2, 2018 in Sydney, Australia. The museum, situated an hours drive north of Sydney on the Central Coast boasts a large collection of classic cars and this car and boat is the latest purchase for its collection. (Photo by James D. Morgan/Getty Images)

I tempi e i mercati che cambiano: alcune Case automobilistiche riescono a stare al passo con i tempi ed evolversi per soddisfare i clienti. Altre si ritrovano impantanate in un passato spesso glorioso e lì rimangono. Fino a fallire e a sparire dai radar. In alcuni casi senza rimpianti, ma altri marchi scomparsi vengono ancora ricordati con nostalgia per alcune meravigliose auto che hanno prodotto nella loro storia. Ecco 5 grandi auto di Case automobilistiche che oggi non esistono più.

Amphicar Model 770 (1961)

Lanciata nel 1961, la Amphicar Model 770 era un’auto-barca senza vere rivali. Il suo motore a 4 cilindri di origine Triumph montato sul retro muoveva sia le ruote posteriori che una coppia di eliche di plastica visibili sotto al paraurti posteriore. Le ruote anteriori sterzavano indipendentemente dal fatto che si trovassero a terra o in acqua. Era un veicolo estremamente versatile e, ovviamente, a tenuta stagna.

Ma la nicchia di questo modello era troppo ristretta per poter mantenere a galla Amphicar dal punto di vista finanziario. La produzione terminò nel 1967, dopo circa 4.000 unità costruite in Germania Ovest. La maggior parte di esse venne venduta negli USA, una delle quali anche al presidente Lyndon Johnson, che la usò per fare scherzi a ignari visitatori fingendo che un guasto ai freni li facesse finire in un lago.

Cos’è successo ad Amphicar? Amphicar decise di non proseguire nell’industria automobilistica dopo aver eliminato la Model 770. Ad oggi nessun’altra azienda ha proposto un’altra vettura anfibia prodotta in serie.

Jensen Interceptor (1966)

La Jensen Interceptor dava ai clienti un’alternativa alle tipiche auto sportive inglesi, spesso prodotte ispirandosi alle Triumph e alle MG. Si rivolgeva a persone che richiedevano andature fluide, grazie alla maggior parte della coppia erogata ai bassi regimi, e con costi di gestione limitati. Il modello sparì senza un erede quando Jensen fallì a causa dei problemi finanziari.

Cos’è successo a Jensen? Jensen chiuse le operazioni nel 1976. Venne riportata in vita nel 2001 con un nuovo modello, la S-V8, ma sparì prontamente di nuovo dopo soli 20 esemplari prodotti.

Autobianchi A112 Abarth (1971)

Quando Volkswagen si è presa il merito di aver lanciato le hot hatch, si è dimenticata della Autobianchi A112 Abarth. Certo, era facile non notare la A112 viste le sue dimensioni estremamente compatte. Venne presentata nel settembre del 1971 (prima che qualcuno sapesse cosa fosse una Golf) come versione sportiva del fortunato modello di Autobianchi. Le prime versioni erano dotate di un 4 cilindri da 58 CV, ma nel corso della produzione la potenza aumentò fino a 70 CV.

Cos’è successo ad Autobianchi? L’azienda era una joint venture tra la Bianchi, Pirelli e Fiat. Quest’ultima ne prese il pieno controllo nel 1968 e in seguito la fuse con Lancia. Il marchio sparì nel 1995.

DeLorean DMC-12 (1981)

John Z. DeLorean, ex dirigente di General Motors, chiese a Colin Chapman, fondatore di Lotus, e al designer Giorgetto Giugiaro un aiuto per trasformare in realtà la sua idea di auto sportiva etica. Costruita nell’Irlanda del Nord durante il conflitto nordirlandese, la DMC-12 faceva sognare con le sue forme futuristiche, la carrozzeria in acciaio inossidabile e le portiere ad ali di gabbiano. Sotto al cofano c’era un motore V6.

Ma i problemi dovuti alla scarsa qualità costruttiva diedero un duro colpo alla reputazione della DMC-12. DeLorean risolse molti di questi problemi con il modello del 1982 ma era troppo tardi. Negli USA le vendite crollarono con la recessione del 1981 e il governo britannico si rifiutò di investire ulteriori soldi nel progetto. La produzione della DMC-12 terminò nel 1982, dopo aver costruito esattamente 8.975 esemplari.

Cos’è successo alla DeLorean? DeLorean non ha mai avuto in mente di diventare uno dei maggiori costruttori automobilistici al mondo, ma nemmeno di realizzare quello che è ricordato dai più come un oggetto di scena per un film di Hollywood. Provò un’evoluzione biturbo della DMC-12 e cominciò a sviluppare un modello a 4 porte chiamato DMC-24, che venne poi riutilizzato per la concept car Lamborghini Marco Polo. Tuttavia, le crescenti perdite finanziarie e l’arresto molto pubblicizzato del fondatore portarono l’azienda nella tomba. Nel 1995, Stephen Wyne acquistò le scorte dei pezzi di ricambio e fondò la DeLorean Motor Company. All’inizio vendeva solo la componentistica, ma presto iniziò a offrire auto completamente restaurate.

Saab 900 Aero (1984)

Con la 900 Aero, Saab voleva dimostrare la sua capacità di competere con i marchi tedeschi e di superarli nel loro stesso campo da gioco. I primi esemplari vennero dotati di un quattro cilindri turbo da 160 CV, che via via aumentò la potenza nel corso degli anni ‘80. I cerchi in lega a tre razze e il rivestimento in plastica sulla parte inferiore della carrozzeria rendevano la Saab 900 Aero molto riconoscibile.

Cos’è successo a Saab? Saab venne acquistata da GM nel 2000, rivenduta a Spyker nel 2010 e smise di produrre auto nel 2011. Un marchio cinese chiamato NEVS acquistò poi il reparto automobilistico di Saab, ma non sembra sia intenzionato ad utilizzare il marchio su qualche veicolo. La questione del marchio Saab è tuttavia complessa perché il nome è ancora utilizzato da un costruttore di aerei militari.