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Anche la Norvegia fa i conti con qualche problema sulle auto elettriche

La Norvegia è una delle eccellenze europee in materia di mobilità sostenibile. Tuttavia, spesso questo onorevole biglietto da visita cela il fatto che anche il Paese scandinavo sta affrontando una serie di gravi problemi per garantire un’idonea efficacia nella ricarica delle auto elettriche.

Certo, il Paese è sulla buona strada per ridurre a zero (o quasi) le emissioni di anidride carbonica entro il 2030, e nel 2022 circa l’80% delle vendite di nuove auto è stato costituito da veicoli elettrici. Inoltre, dopo il 2025 è qui già stato deciso che gli acquirenti di auto non potranno più trovare un motore a gas.

Nel frattempo, però, la Norvegia è costretta a fare i conti con i problemi di ricarica: sempre più persone lamentano il fatto di non riuscire a trovare una stazione di ricarica delle batterie che sia aperta e funzionante, con lunghe code che si formano soprattutto nei momenti di maggiore intensità, come le ore che precedono il fine settimana, quando cresce il desiderio di fare il pieno di energia per godersi un po’ di tempo fuori città.

Certo, si potrà ben obiettare che questo svantaggio è ben poca cosa rispetto ai benefici e… effettivamente, sembra essere così. Non solo il cambio dal termico all’elettrico non ha determinato gravi impatti sul mercato del lavoro (le officine di riparazione non hanno perso molte unità, poiché esistono in circolazione ancora molte auto di vecchia generazione e, comunque, anche i veicoli elettrici necessitano di essere riparati), bensì, la qualità dell’aria è infatti notevolmente migliorata a fronte di una richiesta di energia elettrica che è aumentata solo in misura modesta.

Insomma, ancora una volta, in Norvegia l’ago della bilancia sembra pendere sul piatto dell’elettrico.