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Cinque motori eccezionali per auto che (probabilmente) non li meritavano

Un detto afferma che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna. Parafrasandolo, possiamo allo stesso modo sostenere che sotto ogni grande auto c’è un motore eccezionale. Non è vero però il contrario: non sempre un ottimo motore ha reso memorabile l’auto su cui era montato. Serve il pacchetto completo: stile, handling e prestazioni. Ecco cinque esempi di motori eccezionali montati su vetture decisamente migliorabili.

Lancia Thema 8.32

Una berlina con il motore Ferrari! Potremmo fermarci qui… Ma non racconteremmo tutta la storia, perché mancherebbero alcune informazioni fondamentali. Per esempio il fatto che fosse a trazione anteriore. O che la Lancia Thema Turbo era solo un paio di decimi più lenta dei 6,8 secondi che ci metteva quella motorizzata Ferrari a passare da 0 a 100 km/h.

Il propulsore da 215 CV era derivato dal V8 da 3 litri della 308 GTB, ma dotato di un albero a gomiti tradizionale per migliorare la raffinatezza. A oltre 35 anni dall’introduzione, la 8.32 rimane l’unica berlina ufficialmente motorizzata Ferrari.

Mercedes-AMG R63

Alla fine degli anni 2000, AMG inseriva il suo V8 da 6,2 litri (M156) in qualunque cosa fosse in grado di contenerlo, dalla sportiva SL al SUV ML. Nemmeno la monovolume Classe R sfuggì a questo trattamento di steroidi e venne equipaggiata con il propulsore da 510 CV che venivano mandati alle 4 ruote motrici per farla scattare da 0 a 100 km/h in 5,1 secondi.

La Classe R era già di per sé piuttosto particolare, ma con lo stesso V8 aspirato che si poteva trovare (solo leggermente modificato) sotto le ali di gabbiano di una SLS diventava davvero difficile da vendere. Infatti si stima che ne vennero prodotti solo 200 esemplari.

Volkswagen Phaeton W12

Chi comprerebbe un’auto di lusso con il marchio Volkswagen? Non molte persone, evidentemente. E infatti la Phaeton, rivale nei piani di Volkswagen di auto come la BMW Serie 7, non riuscì a far breccia nel cuore dei ricchi clienti di berline di lusso. Non era un’auto pessima ma, oltre non avere lo status di altri marchi negli ambienti che contano, sembrava anche piuttosto insipida e non viaggiava in modo fluido come una Classe S.

Eppure disponeva di alcuni motori decisamente interessanti, tra cui il V10 diesel da 5 litri con 313 CV. Ma il fiore all’occhiello era il W12 da 6 litri da 420 CV, una versione aspirata del propulsore che si poteva trovare nella Bentley Continental e nella Flying Spur.

Audi S6 5.2 FSI

Mentre la Phaeton W12 condivideva i suoi componenti con la Bentley Continental, in altre parti della galassia Volkswagen la berlina sportiva Audi S6 prendeva in prestito il motore V10 di una Lamborghini Gallardo.

In realtà il 5,2 litri da 435 CV di Audi condivideva pochissimi componenti con il motore Lamborghini, ma era comunque un propulsore interessante che permetteva alla S6 di raggiungere i 100 km/h partendo da ferma in 5,2 secondi. Ma la S6 assorbiva male i dossi, non era esaltante tra le curve e, in generale, non era per nulla emozionante da guidare.

Volvo S80 V8

Probabilmente in pochi ricordano la seconda generazione di Volvo S80. Ciò nonostante la berlina sia rimasta in produzione per un decennio a partire dal 2006. Ma se la vettura svedese era dimenticabile, il suono del V8 da 4,4 litri progettato da Yamaha dei modelli top di gamma era in realtà decisamente memorabile.

Volvo ha offerto anche il V8 da 315 CV (B8444S) sul SUV SC90, ma in seguito la stessa unità è stata adottata dalla Noble che ha aggiunto due turbocompressori portando la potenza a 650 CV e posizionandola dietro ai sedili della sua supercar M600.