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Come reagiscono i pedoni davanti a un’auto a guida autonoma?

I veicoli a guida autonoma sono già in circolazione sulle strade pubbliche di alcune parti del mondo e, per questo motivo, i ricercatori dell’Università di Nottingham hanno voluto compiere un interessante test: hanno utilizzato un conducente “fantasma”, mimetizzato nei sedili dell’auto, per osservare come i pedoni reagiscono ai segnali visivi delle auto che arrivano sulla strada senza un umano al volante.

L’idea alla base dello studio era quella di determinare il livello di fiducia del pubblico nei confronti dei veicoli a guida autonoma e di esaminare l’uso di diverse interfacce uomo-macchina esterne (eHMI) per comunicare ai pedoni le intenzioni o il comportamento di guida dell’auto.

Per far ciò, il team ha sperimentato tre diversi tipi di display visivi attraverso una matrice di LED RGB presente sulla parte anteriore del cofano e una striscia di LED sul parabrezza.

Il primo progetto ha utilizzato la striscia LED per imitare “la risposta papillare di un occhio: il movimento laterale dimostrava la scansione/consapevolezza e il lampeggiamento forniva un indizio implicito dell’intenzione del veicolo di cedere il passo“. Un secondo progetto utilizzava un volto e degli occhi sul display a matrice, accompagnati da messaggi di testo “simili a quelli umani” quando l’auto si avvicinava a un pedone (come “ti ho visto” o “ti sto dando la precedenza“), mentre un terzo produceva un’icona del veicolo e utilizzava un “linguaggio incentrato sul veicolo” per cercare di trasmettere il messaggio.

Le eHMI sono state programmate con una scheda microcontrollore Arduino Mega e attivate da un membro del team sul sedile posteriore tramite comandi a pulsante. Il veicolo di prova è stato guidato per diversi giorni all’interno del campus universitario e i filmati delle dashcam anteriori e posteriori hanno registrato le interazioni dei 520 pedoni incontrati durante il periodo di studio. Altri ricercatori si sono invece posizionati nei punti di attraversamento per chiedere alle persone di completare un breve sondaggio sull’esperienza.

Esaminando i dati, i ricercatori hanno notato che il design dell’interfaccia che utilizzava gli occhi espressivi sembrava il metodo preferito per comunicare l’intento del veicolo.

Per quanto riguarda i display, la eHMI con occhi espliciti non solo ha catturato la maggior parte dell’attenzione visiva, ma ha anche ricevuto buone valutazioni per quanto riguarda la fiducia e la chiarezza, nonché la più alta preferenza, mentre la striscia LED implicita è stata valutata meno chiara e ha invitato a valutazioni più basse di fiducia“, ha detto il professor Gary Burnett, capo del gruppo di ricerca sui fattori umani e professore di Fattori umani dei trasporti presso la Facoltà di Ingegneria.

Un’altra scoperta interessante è stata che i pedoni hanno continuato a usare i gesti delle mani, ad esempio per ringraziare l’auto, nonostante la maggior parte degli intervistati ritenesse che l’auto fosse realmente priva di conducente – a dimostrazione del fatto che c’è ancora l’aspettativa di un qualche tipo di elemento sociale in questi tipi di interazione“, ha aggiunto.

Lo studio è stato presentato di recente alla conferenza Ergonomics & Human Factors 2023. Il team sta cercando di studiare come gli altri utenti vulnerabili della strada interagiscono naturalmente con i veicoli autonomi e ha anche raccomandato di intraprendere ricerche su periodi più lunghi “per capire come la risposta del pubblico a un’auto senza conducente potrebbe cambiare nel tempo“.