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Come sarebbero le città costruite dalle case automobilistiche?

Automotive, architettura, progettazione. C’è un filo che unisce queste tre parole. Una connessione stretta che vede le case automobilistiche cimentarsi con l’idea di un’architettura ispirata alle auto. Il portale inglese Vanarama ha così chiesto al generatore di immagini AI Midjourney di mostrare come potrebbero apparire le città se fossero progettate da diverse grandi case automobilistiche.

Del resto non è la prima volta che esperti dell’automotive sconfinano nel campo dell’architettura, anche nella realtà. Avevamo già visto a Dubai il grattacielo Bugatti, un extra lusso con ascensore in grado di condurre i veicoli fino agli undici attici dello stabile. E avevamo parlato delle ville Lamborghini in Spagna, il progetto Tierra Viva: 53 ville esclusive sorte alle porte di Marbella.

Da Fordlandia a Woven City di Toyota

Ai designer delle case automobilistiche deve proprio piacere il concetto di progettazione a tutto tondo: dalle auto il passo per concepire un’intera città sembra dunque breve. Facendo un salto nel passato, basti pensare a Fordlandia, la città utopica ideata e realizzata nel 1928 in Amazzonia dal magnate Henry Ford, che aveva dato vita così alla sua personale visione urbana.

Woven City di Toyota, invece, sorge ai piedi del monte Fuji, nella città di Susono. Il prototipo della città del futuro, siglata appunto Toyota, presenta un approccio che pone l’uomo al centro del mondo e la mobilità a servizio di esso. Si tratta di un progetto per sperimentare e testare nuove soluzioni per la mobilità autonoma e soprattutto sostenibile.

La città Tesla di Elon Musk

L’ambizione è di casa Tesla, con il suo CEO pronto a colonizzare anche Marte. Tesla per altro ha una fervida progettazione che si dirama in vari ambiti: dalle vaschette per gatti ai Cyberquad per bambini, quindi perché non creare un’intera città? Già fatto, ça va sans dire. Con Snailbrook, ad Austin, Musk ha voluto realizzare la sua personale utopia, la sua città-azienda composta da casette modulari per i dipendenti e anche una scuola montessoriana. L’AI di Vanarama immagina un’estensione di questa realtà: la città di Tesla, con strade in grado di effettuare la ricarica wirless attraverso bobine magnetiche poste sotto l’asfalto. Queste sono in grado di fornire direttamente l’alimentazione alla bobina collocata sotto le auto. Curve sinuose e tanto verde completano lo scenario.

BMW e le sue torri

La città che potrebbe essere progettata da BMW, generata dall’AI, è ispirata all’attuale quartier generale della maison tedesca. L’attuale torre di BMW sarebbe collegata a una fila di sei edifici cilindrici, che richiamano i motori sei cilindri in linea di Beemer. Sullo sfondo si vedono gli edifici gemelli ispirati alla grigli anteriore della BMW M3 e M4.

La città di Dacia

Questa rivisitazione del quartier generale di Dacia, esteso a città, prende proprio il la dalla realtà. A Mioveni, in Romania, l’AI ha ricostruito un centro congressi di generose dimensioni e un auditorium con la facciata in vetro e spiovente che poggia su pilastri arancioni, proprio come quelli della Cattedrale di Mioveni. Questa tinta ricorre anche sulle facciate di altri edifici e, guarda a caso, riprende proprio il colore della Dacia Duster Arizona.

Lusso sfrenato a Lambo city

Una città a cinque stelle, quella immaginata dalla AI per il marchio Lamborghini. Qui i grattacieli angolari hanno illuminazione a LED proprio come il Revuelto e si affacciano su un canale che riverbera mille luci. Prestando attenzione il design di queste luci richiama proprio i fari posteriori della Lambo Lanzador. Il canale per altro scorre accanto a un grande toro, emblema Lamborghini. Altro richiamo del brand sono le geometrie esagonali sul fondo della strada: iconico è infatti l’uso degli esagoni da parte della casa automobilistica.