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I costruttori potrebbero abbandonare Android Auto e Apple CarPlay?

General Motor ha deciso di abbandonare Android Auto e Apple CarPlay sulle sue vetture: dal 2024. l’azienda non offrirà più le due opzioni di mirroring sui suoi nuovi veicoli elettrici, che adotteranno invece Android Automotive, sistema compatibile con la strategia su abbonamento decisa da GM. La decisione ha fatto molto discutere negli Stati Uniti, tanto che il resto delle case automobilistiche si è affrettato a confermare a mantenere Android Auto e Apple CarPlay sulle proprie vetture. Ma sarà davvero così?

Fornitori di servizi

GM infatti potrebbe essere solo la prima azienda del settore a fare questa scelta. E non perché sia quello che vogliono i clienti, ma perché è ciò di cui hanno bisogno le aziende. Il fondatore e analista di Radio Free Mobile, Richard Windsor, afferma che i produttori di automobili saranno costretti a diventare i principali fornitori di servizi digitali delle loro auto. Per questo dovranno investire in nuovi sistemi, sia a livello di software che si hardware, per convincere i propri clienti a smettere di utilizzare gli smartphone. In altre parole: dovranno produrre qualcosa di meglio di Android Auto e CarPlay per convincere i conducenti ad abbandonare questi due sistemi.

Negli ultimi anni le case automobilistiche hanno abbandonato la lotta per realizzare il miglior sistema di infotainment possibile. La maggior parte di loro ha ceduto a Google e Apple e ai loro sistemi basati sugli smartphone, con oltre 150 milioni di veicoli che all’inizio del 2022 utilizzavano Android Auto, secondo i dati di Google.

Nel frattempo le adozioni di questi sistemi sono ulteriormente aumentate. Il motivo è chiaro: tutti hanno uno smartphone in tasca. Il collegamento del proprio telefono all’unità principale della vettura consente ai conducenti di proiettare il navigatore sullo schermo al centro della plancia, di ascoltare la musica preferita e anche comandare il tutto con la voce.

Windsor segnala l’importanza di investire in servizi digitali. Da un lato questa strategia potrebbe creare un nuovo flusso di entrate. Non è qualcosa che piace ai clienti al momento, ma ci si aspetta che la maggior parte delle case automobilistiche nel lungo periodo insista sugli abbonamenti.

L’analista afferma che i produttori potrebbero utilizzare diversi metodi per far soldi con i sistemi di abbonamento. Uno di questi è la pubblicità digitale: per quanto sembri orribile, potremmo non essere troppo ontani dal momento in cui le case automobilistiche decidano di mostrare uno spot oni tanto.

Punto d’equilibrio

Alla fine le case automobilistiche devono trovare un punto d’equilibrio tra il proprio tornaconto e le funzionalità offerte ai clienti. Windsor afferma che i costruttori potrebbero provare ad attirare i clienti con servizi più integrati, come il supporto per il parcheggio intelligente. I conducenti sarebbero in grado di prenotare un parcheggio in anticipo e quindi ottenere indicazoni attraverso il sistema di navigazione integrato nel veicolo.

Tuttatia, sia Android Auto che Apple CarPlay si sono notevolmente evoluti da questo punto di vista. Le app per il parcheggio sono già disponibili sulle due piattaforme e gli automobilisti possono effettuare pagamenti direttamente dai loro schermi. Windsor ritiene che un sistema integrato offrirebbe il controllo su tutti i display dell’abitacolo, ma anche questo è qualcosa che Apple sta testando. La nuova generazione di CarPlay infatti supporterà tutti gli schermi, incluso il quadro struementi.

Senza dubbio, l’abbandono delle due piattaforme da parte delle case automobilistiche non sarà semplice. Prima di tutto dovranno proporre qualcosa di meglio e, dato il minore know-how su questo fronte, ciò potrebbe richiedere più tempo di quanto possano permettersi. Inoltre convincere i clienti a pagare qualcosa che potrebbero avere gratuitamente sarà difficile. Alla fine, gli sfrozi potrebbero ridursi alla creazione di una piattaforma che includa i vantaggi di Android Auto ed Apple CarPlay, ma consenta agli sviluppatori di mantenere le proprie app con uno sforzo ridotto. Di certo, riconquistare il settore dell’infotainment per le case automobilistiche non sarà semplice.