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Pagani continuerà a produrre hypercar termiche e abbandona l’elettrico

Pagani, in una recente intervista al magazine Autocar, ha affermato che non ha alcuna intenzione di produrre auto elettriche dopo aver condotto un prolungato studio finalizzato a capire se sarebbero o meno adatte al marchio.

Veicoli elettrici poco emozionanti?

Il responsabile dell’azienda Horacio Pagani ha infatti ritenuto che i veicoli elettrici siano troppo pesanti e privi di emozioni, e che la maggior parte dell’energia che utilizzano non sia prodotta in modo sostenibile. Ritiene invece che l’impatto climatico delle supercar sia talmente ridotto che l’uso di un motore a combustione interna, per quanto grande, sia comunque fruito in un contesto generale irrilevante.

In quattro anni non abbiamo mai riscontrato interesse nel mercato delle supercar per un veicolo elettrico”, ha detto Pagani, aggiungendo che “al momento, il 90% dell’energia è prodotta senza fonti rinnovabili. È sciocco pensare che solo poche supercar al mondo con motore elettrico possano avere un impatto negativo sul clima quando il 90% dell’energia è prodotto in modo sbagliato“.

Gli studi di Pagani hanno anche dimostrato che in una EV sarebbe necessario utilizzare una batteria di 600 kg, pari a più della metà del peso totale della Huayra R (1070 kg).

Pagani si è poi soffermato sulle caratteristiche principali delle proprie auto, sottolineando come lo stile e l’impatto visivo rimangano elementi estremamente importanti, così come il fatto di renderle accessibili alla guida. “Se si lavora solo sulla dinamica, tutte le auto finiscono per essere uguali“, ha dichiarato, spostando invece l’attenzione sulla moda e sullo stile.

Altri aspetti che compongono la filosofia di Pagani includono la fornitura di un servizio clienti eccezionale, la possibilità per gli acquirenti di portare l’auto in pista e la garanzia che rimanga accessibile su strada, cosa che Pagani ritiene che la Ferrari faccia meglio di tutti.

Pagani si è infine detto orgoglioso del valore residuo delle sue auto, considerato che l’azienda ha costruito circa 450 esemplari della Zonda e della Huayra negli ultimi due decenni e che “alcune Zonda valgono oggi 10 volte il prezzo iniziale. La Cinque ora costa 20 volte tanto“.

Negli ultimi dieci anni la lista d’attesa dell’azienda è rimasta di circa tre anni e ha già trovato acquirenti per i primi 100 esemplari della nuova Pagani C10, che presenterà a settembre. “Sono stati tutti venduti ancor prima che venisse svelata“, ha dichiarato Pagani.

Il futuro di Pagani

Pagani ha poi condiviso alcuni interessanti spunti per il prossimo futuro. “Siamo una storia di successo, ma molte cose possono accadere all’improvviso“, ha detto. “C’è una differenza tra il successo del momento e la previsione del futuro”.

A tal fine, la società investe in R&S circa il 20% del fatturato. “Siamo una delle migliori aziende che investe nel futuro. Di solito investiamo il 20%. L’anno scorso era il 14%“, ha detto Pagani. “È come una gara: puoi fermarti, ma quando si riparte sei in fondo. Anche se non hai una nuova auto, stai comunque investendo“.

Attualmente Pagani costruisce circa un’auto a settimana, rispetto a circa un’auto al mese di dieci anni fa.