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Pagani Utopia è l’ultima icona della tradizione motoristica “meccanica”

Pagani Utopia si scopre finalmente in tutto il suo splendore. Perché oggi parlare di una vettura così estrema senza menzionare in alcun modo l’elettrificazione appare davvero un’utopia.

Gli esterni

Cominciamo dal design. Le linee della Utopia sono tipiche di quelle di Pagani ma, allo stesso tempo, ci sono alcuni elementi di diversità che contribuiscono a differenziarla dalla Huayra.

La sua forma è ad esempio più fluida e sinuosa, con un parabrezza dai bordi superiori arrotondati, parafanghi e cofano con nuovi dettagli e contorni più morbidi, profilo affinato e l’impressione che i progettisti Pagani abbiano riposto tutto il proprio impegno nel creare qualcosa di unico, che prescinda dalle mode del periodo.

La nuova vettura presenta di fatti pochissimi elementi aggiuntivi aerodinamici, ma non per questo perde in efficienza (anzi). Sebbene alcune hypercar abbiano uno spoiler, ad esempio, Utopia preferisce incorporare tale funzione nella sua forma, riducendo la resistenza aerodinamica solo grazie al suo design.

Tra le altre caratteristiche distintive troviamo cerchi forgiati con un estrattore a forma di turbina in fibra di carbonio che allontana l’aria calda dai freni e riduce le turbolenze sotto la carrozzeria, pinze dei freni con nuovo design alleggerito, pneumatici Pirelli che trasferiscono a terra la coppia in modo efficiente, specchietti laterali distanziati dalla carrozzeria per una migliore penetrazione aerodinamica, quadruplo scarico in titanio e molto altro ancora.

Gli interni

Entrando nell’abitacolo, le impressioni positive già accumulate con il design esterno trovano conferma e ulteriore ampiezza. L’interno di Utopia è ancora più originale, se possibile, della sua forma esterna: a parte il display minimale di fronte al guidatore non ci sono schermi, considerato che tutti gli strumenti sono puramente analogici e ognuno dei quadranti, di facile lettura, rivela in modo sottile parte del suo meccanismo.

Per Pagani, ogni componente necessario al funzionamento dell’auto è un’opportunità per essere creativi. Dunque, anche il volante è stato reinventato: è di fatti ricavato da un blocco di alluminio, dalle razze e dal cerchio cavo fino alla colonna dello sterzo, che contiene l’airbag. I pedali sono anch’essi ricavati da un unico blocco di metallo, mentre il meccanismo della leva del cambio è ancora a vista, ma più sofisticato che mai.

Dallo sketch al risultato finale, gli enormi sforzi progettuali

Per raggiungere questa forma finale molto semplice ma mai così efficiente, il processo è stato evidentemente complesso. Per sei anni, dai primi sketch e dai primi calcoli al computer, fino alla forma definitiva per gli stampi in fibra di carbonio, il modello è stato oggetto di perfezionamento attraverso infinite ore di ricerca nella galleria del vento e innumerevoli modifiche.

Oggi l’aerodinamica attiva del modello, unita agli ammortizzatori a controllo elettronico, garantisce un comportamento dinamico ottimale in tutte le condizioni di guida. Le sospensioni a doppio braccio, realizzate in lega di alluminio aerospaziale, traggono vantaggio dal lungo lavoro di sviluppo svolto sulla R, la versione da pista della Huayra.

Innovazioni a parte, Pagani ha scelto di consolidare i punti di forza esistenti, di migliorare il modo in cui le fibre vengono intrecciate e di inventare costantemente nuovi materiali compositi come il Carbo-Titanio e il Carbo-Triax. Inoltre, è stato sviluppato un nuovo tipo di fibra di carbonio di classe A per applicazioni estetiche come la carrozzeria, fornendo il 38% di rigidità aggiuntiva a parità di densità.

Il motore

Il cuore del modello il motore V12 Pagani, un 6 litri biturbo costruito appositamente da Mercedes-AMG per Pagani: eroga 864 CV e, soprattutto, una coppia di 1100 Nm. Il regime di rotazione è più elevato ed è più flessibile e più potente, pur rispettando le più severe normative sulle emissioni.

Per quanto riguarda la trasmissione, Pagani si è rivolta al più prestigioso costruttore di trasmissioni per vetture ad alte prestazioni e sport motoristici, Xtrac, per sviluppare il più rapido cambio ad ingranaggi elicoidali possibile. È compatto, leggero e montato trasversalmente per ottimizzare il baricentro. Inoltre, per soddisfare al meglio i desideri espressi dagli appassionati di Pagani, è stato sviluppato un cambio manuale a sette rapporti.

Pagani Utopia – La scheda tecnica

  • Peso a secco 1.280 Kg
  • Potenza 864 CV (635 kW) a 6000 giri/min a 18 °C
  • Coppia 1100 Nm da 2800 a 5900 giri/min.
  • Motore Pagani V12 60° 5980 cc con doppio turbocompressore, sviluppato da Mercedes-AMM
  • Cambio Pagani by Xtrac a 7 marce AMT (Automated Manual Transmission) o manuale
  • Telaio Monoscocca in Pagani Carbo-Titanium HP62 G2 e Carbo-Triax
  • Sospensioni con doppio braccio oscillante indipendente in lega di alluminio forgiata con molle elicoidali e ammortizzatori a controllo elettronico
  • Freni by Brembo a 4 dischi carboceramici ventilati, 410×38 mm con pinze monolitiche a 6 pistoni all’anteriore e 390×34 mm con pinze monolitiche a 4 pistoni al posteriore
  • Cerchi forgiati in lega di alluminio, 21″ all’anteriore e 22″ al posteriore
  • Pneumatici Pirelli PZero Corsa 265/35 R21 all’anteriore e 325/30 R22 al posteriore; Pirelli SottoZero per la guida alle basse temperature

Pagani Utopia – Le foto