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Solo le autonomie reali potranno conquistare il pubblico delle auto elettriche

Un studio di S&P Global Mobility spiega, in modo piuttosto banale, come si potrebbe risolvere il problema dell’autonomia delle vetture elettriche. Fornendo però tutta una serie di informazioni che in qualche modo mostrano come l’appeal delle auto elettriche sia calato (in piccola parte) proprio a causa dell’incapacità di soddisfare le richieste dei propri clienti.

Un esempio utilizzato dallo studio è stata la Tesla Model 3 Performance AWD, che ha un’autonomia massima 599 km, ma nelle stesse condizioni nel mondo reale, ha mostrato un’autonomia di soli 499 km. Certo se le stazioni di ricarica fossero abbondanti come le stazioni di servizio o se i veicoli elettrici potessero ricaricarsi rapidamente come i veicoli ICE, tale prestazione “reale” potrebbe essere anche trascurabile. 

Lo studio ha riferito che 6 persone su 10 hanno espresso interesse ad acquistare un veicolo elettrico nel 2022, mentre quel numero era di 8 persone su 10 nel 2021. Sebbene tale studio ha affermato che due terzi dei partecipanti ritenessero accettabile un’autonomia di 241-483 km, tale accettazione è subordinata al fatto che il veicolo possa effettivamente portare quel tipo di autonomia in un ambiente reale.

Ovviamente, nonostante possa sembrare banale è giusto ribadirlo, attraverso l’analisi statistica è stato dimostrato che i maggiori fattori che contribuiscono all’autonomia di un veicolo elettrico sono il peso, la potenza del motore e la capacità della batteria. Purtroppo i consumatori tendono a preferire i SUV, mettendoli subito in svantaggio.

Per rimediare a questo, S&P, sostenendo una cosa ovvia, ritiene che la chiave più importante per risolvere le discrepanze nella portata del mondo reale potrebbe essere il progresso nella tecnologia delle batterie.