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Tesla crollo del titolo in borsa, capitalizzazione esagerata

A Wall Street si è creato ormai da diverse settimane il caso Tesla. Il titolo dell’azienda statunitense, specializzata nella costruzione di auto elettriche, dopo il balzo registrato nel periodo novembre- gennaio, ha registrato una pesante flessione. I suoi titoli sono passati da un valore di quasi 900 dollari a poco più di 541, con un calo del 40%. In questo modo nel solo mese di febbraio ha perso oltre 234 miliardi di dollari di capitalizzazione.

I pareri degli esperti del settore inerenti questo tracollo rimangono piuttosto discordanti. Da una parte c’è chi ritiene che il declino borsistico sia di tipo fisiologico, poiché Tesla mantiene la capitalizzazione più elevata tra tutte le case automobilistiche. Sul fronte opposto, invece, molti ritengono che la crisi sia frutto della crescente concorrenza nel settore delle auto elettriche.

Del resto negli ultimi mesi diverse aziende, tra cui Volkswagen, Renault, Daimler, hanno annunciato l’intenzione di investire miliardi per la realizzazione di diversi modelli elettrici. Ben presto, quindi, il vantaggio raggiunto da Tesla in questi anni potrebbe drasticamente ridursi.

Da fine febbraio, inoltre, Tesla ha interrotto la produzione della sua Model 3, che dovrebbe riprendere proprio in questi giorni. Alla base di questo improvviso stop vi sarebbe una difficoltà nell’approvvigionamento di componenti essenziali, dovuto ad una penuria, a livello mondiale, di microchip. Un blocco che rischia però di rallentare la crescita annua di produzione di vetture, obiettivo dichiarato da Elon Musk in persona.

Malgrado ciò Tesla continua ad essere un punto di riferimento per tutte le case automobilistiche ed è riuscita finora a mantenere margini di crescita esponenziali. Del resto, grazie all’ambizioso progetto di Musk di lanciare la sua azienda anche nel settore aereospaziale, molti si aspettano un ulteriore aumento di valore.