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Troppo idrogeno nell’atmosfera ha effetti sul clima come la benzina

Il mondo è alla ricerca della fonte energetica perfetta, vale a dire quella che produce tanta energia ma senza emettere nell’atmosfera nulla che sia dannoso per l’ambiente. Qualcuno crede che questa possa essere l’idrogeno, per decenni considerato un’alternativa al petrolio, anche se le difficoltà a livello infrastrutturale gli hanno sempre impedito di raggiungere il suo pieno potenziale. I veicoli alimentati a idrogeno sembrano avere un futuro anche nel mondo della mobilità elettrica. Tuttavia una nuova ricerca mette in guardia: l’accumulo di idrogeno potrebbe avere effetti negativi sul clima, in modo simile a quelli dei carburanti che dovrebbe sostituire.

Più idrogeno, troppo metano

Lo studio, condotto dalla Princeton University e della National Oceanic and Atmospheric Association, ha mostrato come l’idrogeno reagisce con altri composti organici chiamati gruppo idrossilico (OH). Quest’ultimo, da solo, riduce l’accumulo di gas serra nell’atmosfera. Ma i ricercatori hanno scoperto che una volta superata una certa soglia di emissioni di idrogeno, l’OH non riesce più a svolgere il suo lavoro, portando a una sovrabbondanza di metano.

In sostanza, il gruppo idrossilico reagisce con l’idrogeno gassoso nell’atmosfera. Ma ogni giorno viene generata una quantità limitata di OH, il che significa che ogni picco nelle emissioni di idrogeno comporta un maggiore utilizzo dell’OH per abbattere l’idrogeno, lasciandone meno per abbattere il metano. Quest’ultimo rimarrebbe quindi più a lungo nell’atmosfera, aumentando i suoi effetti sul riscaldamento globale.

Secondo Matteo Bertagni, ricercatore all’High Meadows Environmental Institute, un picco di idrogeno potrebbero verificarsi con l’aumento degli incentivi governativi per la produzione di idrogeno, portando effetti negativi di decenni per il pianeta. Spiega il ricercatore: “Se metti un po’ di idrogeno nell’atmosfera ora, ci sarà un accumulo progressivo di metano negli anni successivi. Anche se l’idrogeno resiste nell’atmosfera solo un paio di anni, le conseguenze dell’accumulo di metano causate da quell’idrogeno si sentirà tra 30 anni”.

Nello studio, i ricercatori hanno identificato un punto critico in cui le emissioni di idrogeno porterebbero a un aumento del metano nell’atmosfera, minando così i benefici a breve termine dell’idrogeno come carburante pulito. È fondamentale che le emissioni di idrogeno restino al di sotto di quel punto critico, anche nel momento in cui viene utilizzato per sostituire i combustibili fossili.

I veicoli a celle di combustibile a idrogeno emettono naturalmente solo vapore acqueo, ma nel processo di produzione e trasporto ci sono delle perdite che non vanno sottovalutate. E se abbastanza idrogeno e metano vengono dispersi insieme sarebbe come bruciare petrolio. “La gestione dei tassi di perdita di idrogeno e metano sarà fondamentale”, ha affermato Bertagni.