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Un uomo paralizzato ha guidato grazie a un microchip cerebrale

Le innovazioni tecnologiche propongono nuove e rilevanti opportunità anche alle persone disabili. Tra queste, la possibilità di guidare un’auto utilizzando un microchip cerebrale, come recentemente dimostrato da un uomo paraplegico che è riuscito a guidare un’auto da corsa NASCAR.

German Aldana Zuniga, affetto da paralisi dalla vita in giù, è infatti stato in grado di compiere l’impresa di guidare un’auto da 850 cavalli per molti giri, come riportato da CBS4 Denver.

Come abbia fatto Zuniga a guidare con successo la potente auto da corsa non è un mistero: l’uomo si è avvalso di un’innovazione tecnologica rappresentata da un microchip impiantato nel suo cervello. È un’esperienza straordinaria. Da quando ho avuto l’incidente, non ho più mobilità sotto la vita, quindi è la prima volta che guido un’auto“, ha detto Zuniga.

Nove anni fa, Zuniga aveva avuto un grave incidente stradale. Con una paralisi dalla vita in giù, l’uomo si è ritrovato nelle condizioni di non poter più svolgere molte attività che la maggior parte delle persone dà invece per scontate, tra cui guidare un’auto.

Tuttavia, il dottor Scott Falci, neurochirurgo del Colorado, e un team di ricercatori del Falci Institute for Spinal Cord Injuries di Health ONE, hanno dato a Zuniga una nuova possibilità. Hanno infatti sviluppato un’innovazione che ha consentito a Zuniga di sfruttare una connessione tra il microchip cerebrale e il sistema informatico dell’auto da corsa.

Come funziona la tecnologia di guida con microchip cerebrale?

Il dottor Falci ha spiegato nei dettagli come funziona la tecnologia di guida con microchip cerebrale, sottolineando come “i cambiamenti elettrici vengono rilevati da quell’elettrodo e viaggiano lungo un cavo sotto la pelle fino a un piccolo processore informatico. Quando il computer riconosce quella particolare impronta digitale, sa che deve inviare il segnale al computer della nostra auto da corsa, il quale sa che deve inviarlo all’acceleratore e azionarlo”.

Usando i suoi pensieri, dunque, Zuniga ha potuto azionare l’acceleratore e mantenere l’auto da corsa a un ritmo costante. Inoltre, utilizzando un casco speciale che registra i movimenti della testa, ha potuto guidare l’auto. Per rallentare l’auto, Zuniga ha usato un “tubo attaccato al casco noto come ingresso “sip-n-puff””.

Falci si è infine detto entusiasta delle possibilità future della tecnologia dei microchip cerebrali. “La tecnologia sta avanzando, quindi dobbiamo contribuire a fare la nostra parte e a renderla disponibile per tutti” – ha concluso, auspicando che molte persone disabili possano guidare e svolgere altre attività prima impensabili.