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Volkswagen taglia del 60% la produzione di veicoli con motore a combustione interna

Gruppo Volkswagen

Il Gruppo Volkswagen ha scelto di cambiare strada. La faraonica azienda automobilistica tedesca ha deciso di tagliare il 60% della sua produzione di veicoli con motore ICE (ossia a combustione interna) entro il 2030.

Punterà più sulla qualità che sulla quantità. Grazie alla strategia portata avanti finora, il Gruppo VW è diventato la più grande casa automobilista al mondo fino al 2020, quando è stato superato dalla Toyota.

Volkswagen, la nuova scelta per il futuro

La Volkswagen oggi comprende nella sua gamma oltre 100 vetture appartenenti a varie marche. Negli ultimi anni, ha scelto di dirigersi verso la produzione di auto elettriche. La scelta è dovuta non solo all’imminente divieto di utilizzare motori ICE nel Vecchio Continente, ma anche per una conseguente carenza di approvvigionamenti in tema di componenti e materie prime.

Marchi di alto rango come BMW e Mercedes hanno potuto incrementare i prezzi e conseguire maggiori profitti in seguito alla carenza di chip a livello globale, unita a una domanda crescente. Anche il Gruppo Volkswagen vuole portare avanti un percorso analogo, tramite la decisione di Audi di andare oltre modelli tradizionali come l’utilitaria A1 e la piccola SUV Q2.

Il Chief Financial Officer del gruppo tedesco, Arno Antlitz, ha rilasciato una dichiarazione al Financial Times: “Il nostro obiettivo chiave non è la crescita. Vogliamo concentrarci sulla qualità e sui margini, più che sulla quota di mercato”. Al tempo stesso, l’investimento di oltre 52 miliardi di euro per le vetture elettriche non prevede alcun potenziamento degli stabilimenti del gruppo Volkswagen di Zwickau ed Emden.

Da queste parti, l’azienda ha scelto di spostarsi dai motori ICE ai veicoli elettrici (sempre più in voga a livello di mercato globale) senza modificare la forza lavoro. Inoltre, Antlitz ha ribadito che i veicoli elettrici sono meno redditizi rispetto a quelli a combustione interna a causa dei costi elevati delle materie prime per le batterie. Al contempo, spera che la guerra in Ucraina finisca presto e riduca sensibilmente i prezzi del nichel.