Home » Guide » Cosa cambia con l’Euro 6e

Dal primo di settembre 2023 tutte le auto di nuova omologazione devono rispettare le indicazioni della normativa Euro 6e. Ma di che cosa si tratta? E che cosa cambia per i produttori e per gli automobilisti?

Quali veicoli sono interessati dalla nuova normativa

La normativa Euro 6e riguarda tutti i nuovi modelli omologati dal 1 settembre 2023 e sarà obbligatoria per tutte le immatricolazioni dal 1 settembre 2024.

In questa prima fase ci sarà una diminuzione delle tolleranze introdotte per dare una gradualità alle nuove norme, concesse per le misurazioni RDE su strada. Le auto con tale standard di emissione potranno essere immatricolate fino al 31 dicembre 2025 e dovranno riportare nei documenti di immatricolazione la dicitura Euro 6e con sigla 36EA.

Cosa cambia dal 2025

Le cose si fanno più stringenti con la seconda fase, quella che sarà in vigore dal 1 gennaio 2025 per i nuovi modelli e dal 1 gennaio 2026 per i veicoli di nuova immatricolazione.

La seconda fase della normativa Euro 6e prevede infatti una maggiore trasparenza delle strategie di emissione utilizzate durante i test del veicolo in fase di omologazione e anche nei test ISC, le prove che sono già parte integrante di Euro 6d e che sono controlli a campione che servono a dimostrare che le auto in uso siano conformi alle norme di omologazione.

Si arriva quindi alla terza fase, che introdurrà un nuovo aggiustamento dei fattori di utilità, con la distanza di riferimento che dagli 800 km previsti per la Euro 6d arriverà a 4.260 km. La fase sarà in vigore dal 1 gennaio 2027 per i modelli di nuova omologazione e dal 1 gennaio 2028 per i veicoli di nuova immatricolazione. Potenzialmente vi è dunque il rischio di una sovrapposizione con la normativa Euro 7, i cui termini sono tuttavia ancora da definire.

Le prove su strada

Un ultimo riferimento deve essere ricondotto alle prove su strada. Ricordiamo che i valori massimi sono gli stessi delle Euro 6d, con ossidi di azoto pari a 80 mg/km per i motori diesel e 60 mg/km per quelli a benzina. 

La maggiore rigidità sarà prevista per le prove RDE, considerato che è molto più difficile rispettare le specifiche nella guida reale: considerata la presenza di fattori come il traffico e le condizioni meteo, si accetta una tolleranza, un fattore di conformità, che però con la normativa Euro 6e scenderà da 1,43 a 1,1 per gli ossidi di azoto. Simile approccio anche per il particolato, con il coefficiente di conformità che scenderà da 1,5 a 1,34.

Infine, sottolineiamo come le auto e i commerciali leggeri devono essere dotati di un sistema di monitoraggio del consumo di carburante, il Fuel and energy Consumption Monitoring, che serve a monitorare e memorizzare il consumo reale di carburante / energia durante l’intero funzionamento del veicolo. Tali valori potranno poi essere letti e valutati mediante l’interfaccia di diagnosi. La regola, che era già presente con la Euro 6d, con la Euro 6e prevede l’estensione di tale meccanismo anche ai veicoli pesanti N2.