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Piaggio vuole rendere le moto più visibili ai radar della guida autonoma

Il radar è, come noto, la tecnologia dominante utilizzata nei sistemi di assistenza alla guida. Considerato ciò, per rendere la propria moto più facilmente visibile a tali sensori, il trucco è quello di dare ai veicoli una sezione trasversale più grande di quella che hanno realmente, consentendo loro di essere percepiti a una distanza maggiore. Ma come fare?

Un progetto di Dynamic Research Inc nel 2016 ha mostrato che le moto sono state rilevate in modo inadeguato nel 40% delle prove. Naturalmente, parliamo di una percentuale che risale a oltre cinque anni fa e che, nel corso degli anni, è migliorata significativamente. Tuttavia, anche con i traguardi conseguiti oggi, la visibilità delle moto ai radar rimane una preoccupazione. Ed è proprio qui che entra in gioco l’idea di apparire più “grandi”.

Sia Suzuki che BMW hanno depositato brevetti per riflettori radar passivi, accessori semplici ed economici, riflettenti, che possono essere montati sulle moto per far rimbalzare le onde radar più efficacemente.

Piaggio ha tuttavia deciso di andare oltre, optando per un riflettore radar attivo, e non passivo. Ricordiamo come sia i riflettori attivi che quelli passivi si siano già affermati nel settore marittimo. Sulle barche, i riflettori radar attivi hanno il vantaggio di essere più piccoli e di operare su distanze più lunghe rispetto a quelli passivi e, sulla stessa linea di pensiero, è probabile che ciò possa applicarsi anche alle moto.

Nel dettaglio, il progetto di Piaggio prevede due piccoli riflettori – uno anteriore e uno posteriore – per ricevere le onde radar, amplificare i segnali e poi ritrasmetterli alla fonte.

Cosa dice il brevetto

Il brevetto suggerisce che i riflettori andranno montati all’interno dei fari anteriori e posteriori, dove c’è già un’alimentazione elettrica, divenendo così completamente nascosti a un primo sguardo.

Una volta che l’antenna ricevente raccoglie un segnale radar – dal radar anteriore di un’auto o dal suo radar dell’angolo cieco, per esempio – lo invia attraverso l’amplificatore e l’antenna trasmittente, per rispondere con un segnale di riflesso.

Nella versione più elementare, il chip controlla quanto il segnale viene amplificato. Tuttavia, Piaggio suggerisce anche riflettori più avanzati che includono un modulatore di segnale per compensare i ritardi introdotti dall’elettronica e assicurarsi che il blip del radar della moto appaia nel posto giusto.

I riflettori del brevetto trasmettono un fascio che copre tra i 15° e i 45° in verticale e tra i 120° e i 160° in orizzontale. Pertanto, averne due non creerebbe un giro di 360° intorno alla moto. Tuttavia, il brevetto di Piaggio afferma che più riflettori – uno su ogni lato, per esempio – potrebbero essere utilizzati e facilmente integrati nel caso in cui si rivelasse necessario.