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Yamaha punta sui biocarburanti per agevolare la transizione green

Yamaha Motor desidera lanciare moto a carburante sintetico e adattare i motori esistenti per i biocarburanti. Un passo intermedio verso la mobilità puramente elettrica, che la compagnia giapponese ritiene essere sostenibile sulla propria visione del futuro e che è sostenuto da diverse altre organizzazioni come la MotoGP.

Bio-carburante a base di bioetanolo

I combustibili sintetici sono combustibili che vengono prodotti senza l’uso del petrolio: all’interno di tale classe troviamo i biocarburanti a base di bioetanolo e, più in generale, i carburanti ricavati dalla biomassa. Anche se il CO2 viene emesso quando questi combustibili vengono bruciati, idealmente non ne viene emesso più di quanto sia stato precedentemente sottratto all’ambiente. E questo è ciò che Yamaha vuole promuovere prima che il passaggio all’elettrico possa avvenire in modo sicuro, nel medio termine.

Anche se dobbiamo adattare alcune delle specifiche, l’attuale motore a combustione interna funzionerà così com’è anche se il serbatoio è riempito con bio-carburante“, ha detto il presidente di Yamaha Motor, Yoshihiro Hidaka.

Secondo la compagnia, peraltro, il passo potrebbe essere molto più breve delle aspettative. Yamaha ha infatti ricordato che alcune moto sportive in offerta in Brasile bruciano già carburante ad alta percentuale di etanolo e lo stesso può facilmente avvenire in altri Paesi come India e l’Indonesia.

Prima bio, poi elettrico

La scelta dell’Asia come continente su cui puntare con questa nuova strategia non è casuale. L’Asia rappresenta attualmente circa l’80% di tutte le vendite Yamaha e – come parte della sua strategia di elettrificazione – è qui che la compagnia desidera introdurre per primi i suoi modelli di moto elettriche.

Tuttavia, Hidaka si è anche affrettato a precisare di non avere urgenza di introdurre tutti i tipi di veicoli elettrici nella regione asiatica a causa della mancanza di infrastrutture a livello nazionale. Meglio dunque puntare sui carburanti neutri per il clima, agevolando un periodo di transizione meno brusco, in attesa che siano create le necessarie infrastrutture per l’elettrico puro.