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Il pagellone del Gp di Monaco

RedBull Team principal Christian Horner and Scuderia FerrariTeam Principal Mattia Binotto speack into the paddock before qualifying of Monaco Grand Prix in Monaco City Circuit in Monaco-Ville, Monaco, France, 27 May 2022 (Photo by Andrea Diodato/NurPhoto via Getty Images)

Muretto Ferrari: 3

Mettersi nei panni di Leclerc (7.5) non è uno sforzo. Il team radio e le interviste indicano plasticamente che stava ancora cercando qualcosa che gli è rotolato per terra e, per eleganza, non dirò mai cosa. Mi metto nei panni dei tifosi della Ferrari, che si sono visti rinviare il Gran Premio e, speranzosi, sono rimasti incollati al teleschermo sperando in una bella domenica pomeriggio frizzantina, liscia come l’olio e magari di gioia. Seh, aspetta e spera. La creatività del muretto Ferrari ha portato in dono qualcosa degno di Kubrick. Peccato fosse la scena di Arancia Meccanica in cui il giovinetto mascalzone viene legato a forza con uno strumento che gli tiene spalancati gli occhi, obbligandolo a guardare per ore immagini horror. Una cosa del genere.   

Muretto Red Bull: 8

Ricordate cosa accade quando Pinocchio incontra quei due furbacchioni del gatto e la volpe? Ora, Pinocchio (o Binotto) avete capito chi fosse a Monaco. Il gatto e la volpe anche. Erano griffati Red Bull e se ne stavano davanti ai monitor ai margini della pista. E’ finita esattamente così.  

Verstappen: 5.5

L’ispirazione monegasca era quelle che era. Tipo la voglia di quando vai dal dentista e, per questo, ti salta il weekend al mare. Soprattutto se contrapposta alla tre giorni di Perez (8), che lo ha sverniciato dall’inizio alla fine. Capita agli artisti. Fuori dal casco c’è arrivata una sorta di nobilissima indolenza e apatia che ha portato un terzo posto a Monaco e un piccolo allungo ulteriore nel mondiale. Hai detto poco. Cadono sempre in piedi sti geni…

Russell: 7

Il suo ruolino di marcia è quello di un ferroviere giapponese. La sua metodicità anche, e la classifica è lì a dimostrare la continuità del campione. La sensazione è che rispetto al suddetto capotreno che gira il Sol Levante, lui abbia molto più estro, talento e coraggio. A supporto c’è anche un fatto che pare emergere in modo incontestabile. Cioè che potresti metterlo per le strade di Napoli a Capodanno o nel villaggio svizzero di Heidi e lui porterebbe a casa il risultato a prescindere.    

Haas 4.5        

La media tra la monoposto (5) che non pare la Ferrari dell’epoca d’oro di Schumacher, ecco, e i piloti pasticcioni (4). Se da Magnussen qualche segnale arriva, dallo Schumacher minore no. Il piccolo (anagraficamente e nei risultati) Mick è prossimo alle trenta gare senza punti in Formula 1. Su trenta. E va bene che non hai la macchina del secolo, ma tra incidenti e pasticci vari, duole dirlo, ma in Formula 1 sembra credibile quanto Fantozzi quando si vantava di essere stato “azzurro di sci”.